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«No ai magistrati veneti» «No ai magistrati veneti» De Micheli* e Bernini: dateci il tribunale dei ministri ROMA. Gli ex ministri Gianni De Michelis e Carlo Bernini, in relazione all'inchiesta giudiziaria a Venezia sulle presunte tangenti legate all'esecuzione di lavori pubblici, contestano la competenza dei giudici veneziani e sollecitano l'affidamento del loro caso all'esame dei giudici che compongono il cosiddetto «tribunale dei ministri» per competenza funzionale. L'iniziativa per quanto riguarda De Michelis è di ieri ed è stata presa dai prof. Giovanni Maria Flick e Roberto Rampioni. Analoga iniziativa era stata adottata nei giorni scorsi dal prof. Giuseppe Consolo e dall'aw. Antonio Pagnici, che assistono Bernini. In entrambe le istanze, comunque, gli ex ministri ribadiscono la loro estraneità ai fatti. De Michelis è accusato d'aver mal gestito i fondi speciali per Venezia di competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri. Conseguentemente, hanno rilevato Flick e Rampioni, l'esistenza di eventuali reati può essere trattata soltanto dal «tribunale dei ministri» di Roma, composto da magistrati ordinari. Il «tribunale dei ministri», che ha sede in ogni capoluogo di Corte di appello, ha sostituito, con la legge del 1989, la Commissioni: parlamentare per i procedimenti d'accusa. I legali di De Michelis, sostenendo la competenza del «tribunale» della capitale, hanno sottolineato che essa è conseguente al fattoche i fondi in questione erano di competenza della Presidenza del Consiglio, che ha sede a Roma. Analoga iniziativa, come si è detto, è stata presa dai legali per la posizione di Bernini: essi sostengono che l'ex ministro non può essere sottratto al suo giudice naturale, che in questo caso è appunto il collegio cui compete nella capitale di esaminare la posizione di ministri o ex ministri. Il pm di Venezia, Ivano Nelson Salvarani, ha precisato che «nelle informazioni di garanzia inviate ai due parlamentari vengono contestate ipotesi di reato specifiche al di "Jori delle attribuzioni ministeriali». In particolare ha rilevato che «l'informazione di garanzia riguardante De Michelis non riguarda affatto una presunta cattiva gestione dei fondi della legge speciale per Venezia, di competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri». Immediata la replica dei difensori di De Michelis: «Gli unici elementi in base ai quali possiamo esprimere le nostre iniziative sono rappresentate dalla informazione di garanzia nolL quale si fa esplicito e testuale riferimento ai fondi della legge speciale su Venezia, per la quale runica competenza dell'ex ministro era quella conferitagli dal Presidente del Consiglio nella sua qualità di vicepresidente. Proprio il tribunale dei ministri è l'unico organo competente per la legge a verificare se la competenza funzionale sia sua o di un giudice ordinario». IAnsai A sinistra: Gianni De Michelis In alto: Carlo Bernini
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