Palermo è assediata, ma il boss fugge

Palermo è assediata, ma il boss fugge Attraverso un cunicolo è scappato dalla sua villa e un motoscafo l'ha portato in alto mare Palermo è assediata, ma il boss fugge A Corleotie molti insulti all'esercito Sui blitz falliti scoppia la polemica PALERMO DAL NOSTRO INVIATO Buongiorno, signor questore. «Eh, buongiorno». Tutti a far ressa sulla scrivania, telecamere e taccuini, microfoni e registratori. «Fate veloci, per favore, che ho fretta» Velocissimi, signor questore. Fuori, ci sono i blitz. Uno. due. e tre. Nessun arresto, anche se questa volta sono arrivati i nostri, per le strade, nelle piazze, nei quartieri abbandonati. «Non chiedetemi cosa farò: sono un poliziotto, non sono un indovino» Matteo Cinque è il primo uomo che lo Stato manda sul fronte Sicilia. Vito Piantone, invece, è il primo che lascia, dopo la strage, dopo le polemiche, i funerali della disperazione Altri se ne stanno lì, in bilico, come prigionieri della loro precarietà. Mario Iovine, il prefetto, accetta di parlare solo degli sfollati di via D'Amelio e se qualcuno gli chiede se domani sarà ancora al suo posto, s'irrigidisce di botto: «Non rispondo a queste domande. Grazio e buonasera». E chiude la porta. Pietro Giammanco, procuratore capo, si dimette o no? Tanto per cominciare, adesso s'è ammalato, «una cosa scria», sospira il sostituto Vittorio Teresi. Poi c'è il sindaco, Aldo Rizzo, che s'era dimesso ma ci aveva ripensato: solo che ora si trova fuori dal l'ufficio un gruzzolo di irriducibili che tutti i giorni che Dio comanda gli chiedono d'andarsene. Dai veleni di Palazzo di Giustizia ai veleni delia città «Signori, io devo pensare a! mio lavoro: l'impegno del questore c di dare alla magistratura investigatori capaci». Almeno. Matteo Cinque non ha perso tempo E la sua prima giornata passa cosi. E' quasi un esercito quello che nella calura della mattina palermitana circonda la villetta di via Messina Marine, periferia Sud-Est della città, una tavola di mare oltre i giardini della case: dentro c'è Paolo Alfano, «Pietro 'u zappuni», condannato a 17 anni di carcere ma uscito di galera per scadenza dei termini di custodia cautelare, e adesso felicemente latitante dopo la definitiva sentenza della Cassazione. L'assedio dura qualche ora, con sfoggio di volanti, sirene, elmetti, mitra, e con un'irruzione nel sottopassaggio del rifugio. Sparatoria, gas lacrimogeni, urla e fumo accecante Alfano, però, se ne va con il motoscafo d'altura a pazza veloC;Ui spruz zando ali d'acqua e beffando gli agenti. I poliziotti trovano solo la moglie, il padre, la madre, e il figlioletto di 5 anni che è rimasto ferito dai gas lacrimogeni Il primo blitz e andato male Gli altri pure Uno, a casa di Armando Bonanni. presunto mafioso del clan Madonia che veniva dato per ucciso dalla lupara bianca. L'altro, nella borgata Arenella, che c il cuore del clan vincente Madonia-Galatolo. per prendere a Villa Grazia il presunto boss Benedetto Capizi. latitante anch'egli. In tutte due i casi, gli uomini della polizia sono rimasti a mani vuote Cosi come pochi frutti hanno dato le numerose perquisizioni nella borgata periferica di Bor go Nuovo, a Sud di Palermo Spiegamento di uomini, le strati'.' e i vicoli presidiati Per ora, nient'altro Eppure, c'è una nota positiva in questo disordine cosi ricco di delusioni. Queste operazioni mirate rivelano qualcosa, significano che nuovi pentiti stanno parlando e offrendo nuove indicazioni. Poi, si muove anche l'esercito, a Corleone «Cornuti, sbirri», urlano le donne in via Rua del Piano, vicino alla casa di Totò Rima Paracadutisti, posti di blocco, guardie di finanza, carabinieri. Ecco, arriva lo Stato. Palazzine senza intonaco, uomini seduti in piazza con la coppola, sguardi di diffidenza, e gli uomini che scendono dal cielo sui tetti delle case. Fa un caldo che toglie il respiro fra i vicoli sporchi di Corleone, regno che si vuole incontrastato di Totò Riina e Luciano Liggio. Ma non succede nient altro che questo, nient'altro che una vuota esibizione di uomini nell'indifferenza della gente. Tanto che persino uno dei sostituti procuratori di Giammanco. Giovanni Ilarda. prende a pretesto questo inutile blitz per presentare le sue dimissioni Ma la Palermo dei veleni e del disordine sembra senza confine, con i suoi dolori e i suoi misteri sparsi ovunque. A volte, sembra quasi che tutto quel che accade abbia una regìa folle e lucida. Ieri mattina, una lettera anonima recapitata all'Ansa recava una lista aggiornata dei crimini di mafia già eseguiti e | da eseguire. Un elenco di nomi: | tre politici (quello di Lima sbarrato perché già ucciso), tre magistrati (sbarrati Falcone e Borsellino), e tre ex magistrati diventati parlamentari. In questo clima, di tensione e di follia, tutto ha un incredibile, irreale senso di futilità. Quattrocento donne che hanno cominciato lo sciopero della fame nella Piazza Politeama, si danno il turno attorno a una tenda, sdraiate sui lettini. «L'alternativa e scappare», spiega Bice Mortillaro, «e c'è sempre più gente che dice di volersene andare da Palermo. Ma non si può abbandonare la città alla mafia». E anche le parole di Rosaria Schifano, vedova di un agente della scorta di Falcone, sanno quasi di resa. «Siamo in una guerra civile, lo vedete. E niente è cambiato da allora». Oggi, questo percorso del dolore continuerà nella chiesa di S. Maria di Marillac, con i funerali del giudice Borsellino. Matteo Cinque, avrà il suo daffare. Era appena arrivato da 5 giorni a Salerno, dopo aver concluso il suo lavoro a Trapani. L'hanno preso e catapultato qui, con il primo aereo. L'altra sera, alle 20,15 era già a Punta Raisi. S'è subito rivolto ai suoi uomini: «Via i poliziotti dagli uffici, la città deve vedere che ci siamo». Ha salutato in fretta i giornalisti, «sarò più gentile quando ci saranno le uone notizie», ed è scappato dalla porta di servizio. Al suo autista: «Facciamo un giro della città, ma tieni presente che non mi interessa il panorama». Da queste parti non è dei più confortanti anche quello, il panorama, signor questore. Pierangelo Sapagno La villetta di via Messina Marine dov'era nascosto il boss Paolo Alfano. E' fuggito da un cunicolo

Luoghi citati: Corleone, Falcone, Lima, Palermo, Salerno, Sicilia, Trapani