Aguilera, col Toro tre anni di gol di Claudio Giacchino
Aguilera, col Toro tre anni di gol W l'impegno di Pato, approdato al club granata dopo il divorzio dal Genoa Aguilera, col Toro tre anni di gol \<Non rimpiangerò Skuhravy» Madonna di Campiglio 3al nostro inviato Quando, nell'estate 1989, sbarcò in Italia i sampdorìani risero di scherno e i genoani allibirono. «Ma come, possibile fhe questo piccoletto sarà il notro centravanti?». Pochi mesi e i tifosi blucerchiati non ridacchiavano più mentre i cugini rossoblu gongolavano, avevano trovato nella punta dal fisico lillipuziano il nuovo idolo. Parliamo di Carlos Alberto Aguilera detto Pato, cioè Anatroccolo, bra al servizio del Torino. I Nel ritiro di Madonna di Campiglio iì miniattaccante pruguaiano (è alto 1,66) si racconta così. «A settembre compirò 28 anni, sono figlio di un netturbino, il pallone mi ha dato tutto, con me Dio ò stato da v ero generoso. Ho giocato con il lacional e il Penanti di Monteideo, in Colombia nell'Indiendiente di Medellin, in Mesico nell'Università GuadalajaIn Messico guardavo alla tv e partite del vostro campionao e mai, allora, avrei immagi- Eiato che ne sarei diventato proagonista. Se è successo un grosso merito è dell'allenatore Scoglio che mi ha chiamato al Genoa. E' stato un uomo coraggioso, perché ci voleva davvero molto coraggio per portare nel vostro campionato un calciato- te poco conosciuto e con un f'iico come il mio. Fui acquistato insieme ai connazionali Ruben Paz e Perdomo...». Già, quel Paz considerato un ngegnere del centrocampo che "oi si rivelò modesto ragionieE quel Perdomo lento come n pachiderma e che Boskov beffeggiò: «Gioca meglio il mio une». Aguilera scuote la testa: Paz aveva già i suoi anni, Per- domo fu sfortunato, non gli è stata concessa la stagione del riscatto. Non nego che l'essere arrivato da sconosciuto mi ha aiutato: nessuno m'intervistava, nessuno pretendeva nulla. Così ho potuto superara senza grosse critiche le difficoltà iniziali che in Italia sono terribili per un sudamericano. In Uru¬ guay è più facile, tutti praticano la zona, il ritmo, a causa dei campi che sono disastrosi, è lento, lo stress non esiste quasi. Da voi, invece, se non sei sempre al massimo vai incontro a figuracce. Io non ne ho mai fatte, grazie al cielo sono riuscito a tenere sempre la forma, tant'è vero che in tre campionati solo una volta sono stato escluso dalla formazione. Accadde due anni fa, a Lecce. Bagnoli, un vero duro che nel chiuso degli spogliatoi fa scenatacce da far paura, mi spedì in tribuna senza darmi spiegazioni. Anche se vincemmo 3-0 fu la peggiore mia domenica».. A proposito di periodi brutti, lei ha conosciuto la galera, tre giorni nel carcere di Marassi... Pato sorride pallidamente: «Una storiacela... è colpa mia, solo mia, sono stato un ingenuo. A ottobre ci sarà il processo». Per chi non lo sapesse, il centravanti uruguaiano comparirà in tribunale con l'accusa di favoreggiamento della prostituzione e detenzione di un grammo di cocaina: la vicenda fa parte di un'inchiesta della magistratura genovese su un giro di donnine e droga organizzato da malavitosi italiani e sudamericani. Secondo i difensori di Pato, Aguilera è finito nei guai per eccessivo candore, non a nulla da temere, tanto è vero che venne liberato4 subito. In tempo per andare in campo la domenica. «Contro l'Ascoli - ricorda il giocatore - serviva la vittoria per essere salvi, battemmo i marchigiani 2-0, presi una traversa. Il pubblico fu meraviglioso con me». Lo è sempre stato, addirittura i tifosi hanno raccolto 60 mila firme per convincere il presidente Spinelli a tenere Aguilera. Il quale precisa: «Le firme furono 63 nula, purtroppo non servirono a nulla, Spinelli non mi ha mai potuto vedere. Comunque, è storia chiusa, parliamo del Toro. Anche senza Lentini, penso sia in grado di arrivare tra le prime 5-6. Al Genoa avevo al mio fianco una spalla potente come Skuhravy, qui potrò contare su Casagrande e Silenzi, non posso non essere ottimista. Dovunque sono andato ho sempre segnato, al Genoa ho realizzato 8 gol il primo campionato, 15 il secondo, 10 l'ultimo. M'auguro di ripetermi nei tre anni granata. Poi tornerò a casa, voglio lasciare al Toro un gran ricordo di me». Claudio Giacchino Pato Aguilera ha segnato 33 gol nei tre anni al Genoa e promette di fare altrettanto in maglia granata Martin Vazquez (a sinistra): lo rivogliono in Nazionale ma II suo inserimento è un problema per Mondonico (sotto)
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