None cattoliche (a pagamento) per giapponesi di Enrico Benedetto

None cattoliche (a pagamento) per giapponesi FRANCIA K$j La cerimonia non era valida ma piaceva agli sposini in luna di miele, interviene il vescovo None cattoliche (a pagamento) per giapponesi Marcia di Mendelsshon e anelli sulla Marna, business per il parroco PARICI dal nostro corrispondente Nozze fasulle per turisti giapponesi in un villaggio della Marna. Dopo aver assaggiato il ibis gras, lo Champagne e le altre prelibatezze nazionali, le fgiovani coppie nipponiche voevano assaporare un «vero matrimonio francese». Poco importa che fossero già coniugi. Previa una congrua donazione, sindaco e parroco replicavano volentieri il matrimonio. Con grande successo. Al punto da far includere la cerimonia nel programma di soggiorno. Il castello del borgo, un hotel extralusso, aveva insomma trovato la maniera per attirare nuova clientela. Beneficiario, in definitiva, l'intero paese, che sui remake nuziali stava impiantando una vera industria. Ma il vescovo non vuole più. Con poche righe sul bollettino episcopale di Langres, esige che nella diocesi venga sospesa ogni celebrazione non canonica. Il Comune si chiama Arc-enBaiTois. Mille abitanti, in maggioranza agricoltori. Le remunerative colture dello Champagne sono vicine, ma il villaggio non può fregiarsene. Quindi anche il turismo enologico lo taglia fuori. Unica risorsa il grande albergo, munito di campo di golf. Riempirlo, tuttavia, non era facile. Sino a quando il gestore non ricevette l'illuminazione. Giapponese, Akimi Tsukahara intuì che quel buen retiro poteva deliziare i suoi connazionali in luna di miele. A patto che si trovasse un richiamo valido. Perché non «risposarli»? Dopo qualche perplessità, municipio e parrocchia concedono il nulla osta. Nessuna deroga alle leggi francesi o al diritto canonico. Il rituale lo si definiva, anziché matrimonio, «accoglienza». Come nulla era l'efficacia civile e religiosa. Ma ciò non toglie una straordinaria rassomiglianza esteriore. I due sposini, per esempio, facevano ingresso nel tempio accompagnati dalla tradizionale marcia di Felix Mendelsshon. Smoking lui, in bianco lei. Il fotografo comunale scattava a ripetizione per immortalare l'attimo fatidico. Nessuna Messa, ma scambio degli anelli. Portandoli già al dito, bisognava che se li togliessero per rimetterli. Il prete li felicitava con qualche buona parola, o un sei moncino la cui intellegibilità era modesta. Pazienza. A ben guardare, spesso gli sposi neppure appartenevano alla religione cattolica. Ma il fascino della chiesuola rustica seduce pure gli shintoisti. Non paghi, molti hanno reiterato in municipio la pratica sponsale, raggiungendo le tre nozze, una vera e due fasulle. Dopo qualche convenevolo, il sindaco allungava loro dépliunts sulle bellezze regionali: vini, gastronomia, arte, itinerari romantici. Le tariffe? Minimo mille franchi, 220 mila lire foto escluse. Una bazzecola visti i prezzi dell'hotel. Così l'iniziativa ha furoreggiato. Per meglio compiacere gli ospiti, si faceva apparire la loro radiosa immagine nella stampa periodica locale. Ma l'oliatissimo marchingegno si inceppa. Qualche fedele protesta. Che cos'è questa valanga di nubendi con occhi a mandorla? Il vescovo riceve lettere di fuoco, indaga, punisce. Basta giochi scenografici: i giapponesi ormai si accontenteranno del golf e della Jacuzzi in camera. La chiesa è loro preclusa. Però il Municipio, almeno lui, continua. Ha una missione da adempiere: rendere felici altri partner d'oltre Oceano e - sopra tutto - alleviare il deficit in bilancio. Enrico Benedetto

Persone citate: Felix Mendelsshon, Smoking

Luoghi citati: Francia