Altro che jazz freddo
Altro che jazz freddo Il cool di Mulligan stasera allo Stadio Comunale Altro che jazz freddo Attesissimo concerto del più celebre sassofonista del mondo Nella formazione anche Lee Konitz e il trombettista Art Farmer Gerry Mulligan, il jazzman più popolare nel mondo (insieme con Dave Brubeck) sarà di scena stasera con un gruppo dì solisti eccellenti, due dei quali suoi partner in differenti e storiche circostanze: Lee Konitz e Art Farmer. La formazione che Mulligan ha allestito questa volta (Stadio comunale, ore 21,30, lire 15 mila l'ingresso, organizzazione Aics) intende riproporre un momento indimenticabile nella vicenda del jazz: la rivisitazione in chiave filologica (sulla base di un materiale che lo stesso Mulligan compose) di un fenomeno che modificò il corso della musica afroamericana alla fine degli Anni Quaranta e agli inizi dei Cinquanta: il cool jazz, frettolosamente tradotto alla lettera come jazz freddo, orribile etichetta per designare uno stile che voleva certamente differenziarsi da quello «hot» senza finire tuttavia nel freezer della storia. Cool per quei musicisti (Tristano e Konitz in testa) non era un aggettivo per definire la temperatura della loro musica, ma l'atteggiamento di «quiete» (di tipo Zen) con il quale affrontare un percorso e comporre, suonare, vivere. Mulligan intervenne nell'invenzione del cool orchestrale come arrangiatore per due eccelse formazioni, quella di Claude Thomill e quella di Miles Davis (documentata nel disco Capiteti «The birth of the cool»). I suoi «Jeru», «Venus de Milo» e «Godchild» sono brani che ancora oggi, a distanza di oltre quarant anni, hanno il suono originale e testimoniano il gusto dell'artista autentico. Assisteremo a un buon concerto, dunque, e potremo riaccostarci a un passato la cui rivoluzione (c'è sempre una rivoluzione quando il jazz è vero jazz) ha portato molta musica nel pensiero dei successori. Finito, dimenticato come movimento, il cool è ancora vivo attraverso i suoi protagonisti Lennie Tristano (i dischi) e Lee Konitz (tuttora molto attivo) che con la loro opera hanno aperto ai colleghi jazzisti un universo denso di invenzione, di ricerca. E proprio Konitz sarà accanto a Mulligan per rendere più credibile l'operazione un po' nostalgica che il grande arrangiatore (e solista di sax baritono) ha inteso portare in giro per l'Europa dei festival estivi. L'altro importante solista (trombettista di estrazione bop ma dalla personalità raffinata, gentile, relax, quindi cool) è Art Farmer che per anni aveva suonato con il Mulligan dei quartetti. Farmer aveva infatti assunto nel quartetto il ruolo che per un paio d'anni era appartenuto a Baker prima che Chet diventasse egli stesso il leader di una serie di gruppi in diretta concorrenza con Mulligan. Gli altri della band sono M. C. Mossman, Rob McConnell, Ken Soderblom, Bobby Rouch, Bill Barbar, Ted Rosenthal, Dean Johnson, Ron Vincert. Franco Mondin! Il sassofonista e arrangiatore Gerry Mulligan, da oltre quarant'anni sulla scena della musica afroamericana
Luoghi citati: Europa
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