In vacanza senza l'orologio

In vacanza senza l'orologio Monte Pegni del San Paolo, in questo periodo 400 nuove polizze il giorno In vacanza senza l'orologio La «funzione sociale» di via Boterò 9 Egli affari in nero si fanno in strada li' tarchiato, sudato. Ha l'aria circospetta, s'avvicina c non si presenta. Sibila: «Hai qualcosa?». SI, quest'orologio, ma lo valutano niente. Interroga: «Niente quanto?». Trecento. «Te no dò di più, vediamo». No no, non importa. Insiste: «Hai altra? Oro?». No, non importa. Incontri al bar davanti al Monte Pegni del San Paolo, numero 9 della stretta via Boterò. Uomini a gruppi stanno lì la mattina, dentro al baruccio e in strada. Basta tergiversare o prendere un caffé per sentirsi proporre qualcosa più delle valutazioni dei periti, o cessioni di polizze di pegno con qualche vantaggio. Perché le polizze sono al portatore, chiunque può riscattarle. Ma chi possiede la catenina del battesimo, e non roba arrivata da chissà dove, preferisce l'ufficialità. Le polizze in corso al Monte dei Pegni sono 65 mila, le code agli sportelli impressionanti. Si prende il numerino come alla Sip e come da Marvin, e si aspetta il turno con la mercanzia in braccio. I periti dietro i vetri blindati sono cinque, il ritmo è veloce. In questo periodo, 400 nuove polizze a mattinata. Ressa prima delle vacanze? Si impegna il braccialetto per andare al mare? Il neodirettore del Monte, Franco Guglielmotto, che ha preso servizio il 20 luglio, e il vicedirettore Pierluigi Orione, memoria storica di via Boterò 9, spiegano che sono passati i tempi in cui s'impegnava il cappotto d'estate e il frigorifero d'inverno. Piuttosto ò il contrario: «Prima di partire Kr il paese, si viene a riscattare nello della nonna: non sarebbe decoroso presentarsi in famiglia senza». Allora, tutta questa gente? «E' un fenomeno strano, insondabile. Il Monte non è più l'ultima spiaggia per la sopravvivenza: serve anche a permettersi certi consumi». Ma ò possibile impegnare i frigoriferi? «No, non dalla fine degli Anni 70». Il vicedirettore Orione ricorda che l'allora sindaco Novelli, quando elettrodomestici e lenzuola furono esclusi dai beni impegnatoli, si scagliò contro la decisione: «Disse che venivamo meno alla funzione sociale. Ma non si sarebbe potuto fare altrimenti: questione di sproporzione tra valore degli oggetti e costi in termini di personale e magazzini. E poi lenzuola, televisori, cappotti non avevano più un mercato dell'usato». Lo hanno invece gioielli, argenteria, tappeti e pellicce, anche se per queste ultime la polizza non è rinnovabile allo scadere dei sei mesi, «perché la moda cambia». Secondo Orione e Guglielmotto, la funzione sociale del Monte però è rimasta: «E' quella di prestare denaro indipendentemente dalle garanzie personali: a noi interessa l'anello, non chi lo porta al dito. Non esistessimo noi, la gente si rivolgerebbe agli strozzini. Poi il prestito è a interessi inferiori a quelli bancari, calco- lati a seconda del valore dell'oggetto impegnato». E qual è il parametro per stabilirlo, questo valore? «L'esperienza delle aste: le aste sono la nostra borsa». Si tengono dall'8 al 20 di ogni mese, luglio e agosto esclusi. Il ricavato, dedotti i crediti, è a disposizione dei titolari di polizza per 5 anni. Dopo, va in beneficenza. E il rischio di ritirare roba rubata? «Può accadere, ma è difficile. Chi impegna viene identificato con documento e codice fiscale, la stessa operazione si fa con chi riscatta. Per oggetti rubati ci si può rivolgere qui fuori: nessuno chiede nomi». Lunedi mattina il numero 168 corrisponde a un tizio biondo con gli occhiali scuri. Consegna 15 orologi, e due li tiene al polso. E' abbronzato, dalle vacanze dev'essere già tornato. Che farà coi soldi? Capace che riparte, o compra il telefonino. Emi Fi Sompre gente all'ingresso del Monte Pegni e code all'I Le polizze In corso tono 65

Persone citate: Franco Guglielmotto, Guglielmotto, Novelli, Orione, Pierluigi Orione

Luoghi citati: San Paolo