Moeller: gioco anch'io di Bruno Bernardi
Moeller: gioco anch'ioMoeller: gioco anch'io «Con la Juve vinceremo la Uefa e non farò la fine di Haessler» MACOUN DAL NOSTRO INVIATO Andreas Moeller non si sente un corpo estraneo nella Juventus dei quattro stranieri. E' pentito, anzi pentitissimo, di non aver accettato di trasferirsi in Italia due stagioni fa. Perché rifiutò? «Avevo 23 anni e pensavo fosse troppo presto, insomma non mi sentivo pronto. Ho sbagliato ed ho perso due anni di carriera». Elegante, scatto bruciante, tocco morbido, eccellente controllo di palla, buon tiratore di destro, anche su punizione, ha segnato 12 gol in 37 partite della Bundesliga. A qualcuno ricorda un po' Boniek, ad altri Platini. In Germania, c'è chi la paragona a Helmut Haller che, nel Bologna e nella Juventus, fu genio e sregolatezza. Lei, come stile, è più latino o tedesco? «In campo, nel calcio, parliamo tutti la stessa lingua. Quanto ad Haller non l'ho mai visto giocare, ma ne ho sentito parlare molto: è stato grande in Italia nel mio stesso ruolo e non mi dispiace affatto essere accostato a lui. Mi chiamo Moeller e vorrei sfondare anch'io nel vostro campionato». A parte Kohler, nella Juventus hanno fallito due suoi conn&zionali, Haessler e Reuter. E' c : eoccupato? «Non conosco le ragioni che hanno impedito a Haessler e a Reuter di esprimersi al meglio. Non farò la loro fine. Il mio problema è imparare l'italiano, non giocare in una nuova squadra». Che differenza ha riscontrato nella preparazione? «In Germania facevamo solo una settimana di ritiro. Quindici giorni sono lunghi, e gli allenamenti durano di più, ma sudiamo divertendoci. I compagni sono simpatici». Lo sa che la nostra serie A è la più dura del mondo? «L'ho seguita in tv, ne ho parlato con Matthacus e Kohler e so cosa mi aspetta. So anche cosa valgo e, se mi riesce di dare quello che posso, vincerò questa scommessa e vincerò molto in maglia bianconera. Sinora ho conquistato solo la Coppa di Germania con il Borussia Dortmund. Nella Juventus vorrei cominciare con la Coppa Uefa». In Italia il traguardo che conta di più è lo scudetto. «Ma sarà difficile detronizzare il Milan». Beckenbauer vede in lei un potenziale fuoriclasse con ampi margini di miglioramento, e Rummenigge, in aperta polemica con Vogts, la ritiene indispensabile nella Nazionale per i mondiali del '94. Quali sono, in realtà, le sue qualità? «Velocità, tiro e visione di gioco». Vogts l'ha confinata in panchina agli Europei perché non sapeva soffrire. Dicono che lei è tecnicamente un asso ma manca di temperamento. «Ho s.-mpre giocato nello stesso modo, anche Sii Europei che mi hanno arricito sul piano dell'esperienza nonostante la rabbia per l'esclusione e lo choc per la sconfitta in finale con la Danimarca. Alla Nazionale non voglio pensare. Concentrerò tutte le mie energie sulla Juve. Per me ò fondamentale esprimermi in Italia come nella Bundesliga». Qual è il ruolo che preferisce? «Centrocampista offensivo. Sia nel Borussia Dortmund che nel l'Eintracht Francoforte ho fatto saltuariamente il regista». Nella Juve, con lei, Maggio e Platt non ci sono troppi rifinitori? «Più ce ne sono e meglio è». Trapattoni la stima molto e dice che con il pallone tra i piedi sa sempre cosa fare e non ha paura, ma non potrà utilizzare contemporaneamente tutti gli stranieri e dovrà sacrificarne uno. Teme di finire in tribuna? «So che debbo guadagnarmi il posto e che la concorrenza è forte, ma il mio desiderio è che Trapattoni mi insegni a diventare grande in una grande Juve». Domani pomeriggio (ore 17), sul campo di Macolin, nella gara di allenamento contro una mista composta dagli juniores del Bienne e da alcuni rincalzi bianconeri, Trapattoni scoprirà le carte facendo capire se Moeller partirà titolare o se dovrà ruotare con Platt. Nel corso della stagione, il tedesco e l'inglese potrebbero coabitare ma Trapattoni, con Kohler stopper, dovrebbe rinunciare a Julio Cesar arretrando come libero Correrà. Il centro sportivo di Macolin viene raggiunto ogni giorno da centinaia di tifosi. Il sindaco, preoccupato per l'inquinamento farà bloccare le auto lontano dal campo di allenamento. Calia è stato colpito da una leggera bronchite. Oggi, o domani, è previsto un blitz di Boniperti. Bruno Bernardi Andy Moeller. 25 anni, ammette: «Ho sbagliato a non venire In Italia nel'90. ho perso due anni di carriera» E aggiunge: «Non sono un doppione di Baggio-
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