Patrimoniale sulla casa cambia tutto

Patrimoniale sulla casa, cambia tutto Sgravi fiscali per la prima abitazione, stangata più dura su chi possiede più immobili Patrimoniale sulla casa, cambia tutto Governo in trincea, fuoco di fila contro la manovra ROMA. Il governo cammina sul filo di un diffìcile esercizio di equilibrio. Gambiera la patrimoniale, meno pesante sulle prime case, di più (3 invece di 2 per mille) sulle seconde. Alla Camera maturano questa e altre modifiche al decreto-legge con tasse e tagli alle spese, per venire incontro insieme alle obiezioni dei deputati e alla richieste dei sindacati, senza però ridurre l'efficacia della manovra economica. I tre obiettivi sono di ottenere una rapida approvazione del decreto, facilitare un accordo in tempi brevi sul costo del lavoro, conservare i 30.000 miliardi di gettito: tutti e tre necessari a ricostituire un po' di fiducia nella lira e nell'Italia. La modifica alla patrimoniale straordinaria sulla casa va - sostengono il presidente della commissione Bilancio, Angelo Tiraboschi (pai) e il relatore Vilmo Ferrari (de) - nel senso dell'equità. In senso stretto non si tratta di un cedimento, perché il gettito dell'imposta aumenterà. Però l'aumento di gettito sarà speso dal governo oggi, nella trattativa con i sindacati sul costo del lavoro: per ridurre (forse dallo 0,8% allo 0,6%) l'aumento, pure previsto dal decreto, dei contributi a carico dei lavoratori dipendenti. Formalmente i conti sono salvi, però si sostituisce a una entrata duratura una straordinaria, espediente condannato lunedì scorso dal governatore della Banca d'Italia. Su questa modifica sembrano d'accordo tutti. Finora l'instabile equilibrio è mantenuto e tuttavia in Parlamento l'insuccesso è sempre in agguato, perché la maggioranza quadripartita su cui il governo si regge è ristretta, fragile. Ieri c'è stato il primo rovescio, con un no (soltanto consultivo) nella commissione Affari sociali. Poche assenze bastano a far vincere l'opposizione, e cosi è stato approvato un documento proposto dal pds, che condanna i tagli agli investimenti nel settore sanitario contenuti nel decreto. Ma in altri casi i problemi si creano all'interno della maggioranza stessa, al cui interno tutti so¬ no più determinanti di prima. Vengono alla luce baratti e piccoli ricatti che sono sempre avvenuti, o si moltiplicano. Ieri mattina diversi deputati meridionali, soprattutto de, capeggiati dal calabrone Vito Napoli, hanno minacciato di ostacolare il decreto-legge con la manovra se non sarà rifinanziata la legge 64 che agevola gli investimenti al Sud (ITgoverno non ha reiterate un decreto in scadenza). Il ministro del Bilancio e del Mezzogiorno, Franco Revigli", con due preoccupati interventi nel corso della giornata, ha replicato che il governo non intende eliminare quei fondi, solo rivederli ricorrendo a contributi Cee finora inutilizzati. Il nuòvo decreto sarà varato prima delle ferie. Ancor più intricata è la vicenda delle privatizzazioni. Ieri con una nuova idea, lo scioglimento vero e proprio di Iri ed Eni, si è tentato di aggirare le profonde divergenze all'interno dèlia maggioranza sulle procedure da adottare e sugli assetti da costruire. [s.1.1 A iinistra, la "troika» dei ministri economici Barucci.Goria e Reviglio

Persone citate: Angelo Tiraboschi, Barucci, Franco Revigli, Goria, Reviglio, Vilmo Ferrari, Vito Napoli

Luoghi citati: Iri, Italia, Roma