Tangenti, suicida il messo miliardario

Tangenti, suicida il messo miliardario Nella sua casa di Trecate trovate ricevute, in paese sono inquisiti amministratori e tecnici Tangenti, suicida il messo miliardario Si è impiccato ieri all'alba nell'ospedale di Novara Due inchieste su una discarica e un grande magazzino NOVARA. Dopo il suicidio di Renato Amorese, il dirigente socialista di Lodi schiacciato dalla vergogna per essere finito nel pantano delle tangenti, un'altra persona si è tolta la vita perché coinvolta in un'inchiesta. E' Giuseppe Rosato, 39 anni, da dieci messo comunale a Trecate, 7 chilometri da Novara, 14 mila abitanti, cittadina operosa, opulenta e chiacchierata per le frequenti crisi comunali e le ultime inchieste sulle «mazzette». Lui, allettato dall'ambizione e dai guadagni rapidi, un patrimonio immobiliare che supererebbe abbondantemente il miliardo, ha deciso di farla finita: si è impiccato mentre albeggiava, in una camera del reparto psichiatrico dell'ospedale Maggioro di Novara, dove domenica si era fatto ricoverare perchè «angosciato e preoccupato», come aveva riferito ai medici. Da mesi si parlava di guadagni facili e operazioni disinvolte di alcuni ex amministratori. E' intervenuto il procuratore della Repubblica di Novara, Roberto Fava, che sta cercando di far luce. La prima inchiesta, partita a metà giugno, riguarda la costruzione di una piattaforma per lo smaltimento dei rifiuti, e coinvolge l'ex sindaco Giuseppe Borendo, 37 anni, e l'ex assessore al commercio Giuseppe Siviera,, entrambi socialisti. Secondo l'ipotesi di reato (concorso in concussione) contemplata dalle informazioni di garanzia, avrebbero ricevuto tangenti da tre in- dustriali toscani, pure raggiunti da «avvisi». L'altra indagine riguarda ancora l'ex sindaco (oggi consigliere), il geometra Emesto Pannelli, ex segretario locale del psi, (entrambi concorso in concussione), il capo dell'ufficio tecnico comunale Pier Antonio Maltagliati, consigliere provinciale Bi, quest'ultimo «indagato» per Iso in atto pubblico. Motivo dell'inchiesta la costruzione di alcuni magazzini generali, il cui titolare - Pasquale Garavaglia - ha dichiarato al magistrato di aver dovuto versare una tangente per ottenere la licenza edilizia. In questa «Tangenti story» novarese, che potrebbe allargarsi a macchia investendo altri centri della zona, quale ruolo ha giocato Giuseppe Rosato? E' quanto sta cercando di stabilire la magistratura. Molto probabilmente il messo comunale, originario di Borgia (Catanzaro), era diventato un punto di riferimento determinante ai fini dell'inchiesta, se l'I 1 luglio gli uomini del nucleo di polizia giudiziaria si sono presentati nella sua casa di Romentino, in via Sant'Ambrogio 52, dove risiedeva con la mogiie Domenica Baccuini, 35 anni, e là figlia Francesca di 13. Qui sarebbe stata sequestrata documentazione ritenuta interessante, tra cui ricevute comprovanti operazioni di compra-vendita di terreni per una somma considerevole: oltre un miliardo. Nessun provvedimento nei confronti del messo comunale, forse il magistrato si riservava di interrogarlo. Giuseppe Rosato, che al momento della perquisizione era in ferie, ha compreso di essere finito in un guaio grosso. Ha cominciato a diradare le visite a Trecate, dove ereno soliti vederlo in abiti eleganti su una «Mercedes» fiammante, ed è caduto in uno stato d'angoscia e prostrazione. Domenica si è presentato al pronto soccorso dell'ospedale Maggiore di Novara accusando frequenti palpitazioni e chiedendo di essere curato. Ai medici del presidio psichiatrico, dove gli hanno somministrato ansiolitici, avrebbe confidato di vivere in uno stato d'angoscia dal giorno della perquisizione. Avrebbe dovuto riprendere il servizio lunedì, ma ha inviato al Comune di Trecate un certificato medico che attesta la malattia e la sua degenza. «Al momento del ricovero appariva tranquillo» dicono i medici. Adesso i carabinieri stanno cercando di ricostruire le sue ultime ore: il suicidio sarebbe stato compiuto alle 5, proprio pochissimi minuti dopo che l'infermiera di turno aveva controllato la stanza, nella quale c'era solo Rosato. Ha sentito un colpo sordo, come un tonfo. Aperta la porta, ha visto l'uomo penzolare contro l'armadio da un cappio ricavato da un lenzuolo. Inutile ogni tentativo di rianimazione. La moglie alla notizia è stata colta da malore, poi ha confer¬ mato: «Sì, negli ultimi giorni era preoccupatissimo, la vicenda della perquisizione lo aveva sconvolto». Suicidio, senza alcun dubbio. Si attende soltanto l'esito dell'autopsia per avvalorare il referto. Ma adesso l'inchiesta dovrà appurare come e perché il messo comunale ha deciso di togliersi la vita, chi ha incontrato e visto negli ultimi giorni e nelle ore precedenti il gesto. A Trecate l'ombra delle tangenti è calata come una scure sulla città. Gli abitanti vogliono chiarezza, l'opposizione consiliare ieri sere ha chiesto di convocare il Consiglio in seduta straordinaria. A sinistra. Giuseppe Rosato Qui accanto, Rocco Trane ex segretario di Claudio Signorile