«Via Bertinotti dalla Cgil»

«Via Bertinotti dalla Cgil» «Via Bertinotti dalla Cgil» Dura polemica sulla questione morale ROMA. La dichiarazione di «rottura» con la Cgil fatta da Fausto Bertinotti «non può che avere come conseguenza l'allontanamento dell interessato da tutti gli incarichi ricoperti nella nostra Confederazione». La richiesta arriva dai due segretari generali dei chimici, ma tutto il sindacato è in rivolta contro Bertinotti. La richiesta di allontanamento è contenuta in una lettera inviata ai 12 segretari dai due leader della Filcea, Franco Chiriaco e Edoardo Guarino, che si dicono «sconcertati dalla chiamata in causa di tutti i dirigenti della Cgil senza distinzione di sesso, sensibilità, maggioranza e minoranza quali unici responsabili di politiche di corruzione nel mon do del lavoro». I due sindacalisti dei chimici continuano: «Se esistono, questi fenomeni devono essere dimostrati con nome, cognome, struttura e responsabilità. La genericità non a caso alimenta qualunquismo e delegittima il sindacato». Se poi le affermazioni di Bertinotti «saranno dimostrate dai fatti sia la segre- teria confederale che tutte le segreterie di categoria - aggiungono Chiriaco e Guarino ■• dovranno dare le dimissioni e lasciare a chi rimane la possibilità di convocare il congresso straordinario di rifondazione». Anche Rosario Trefiletti, numero due della Filpt-Cgil, si scaglia contro Bertinotti: «Ritengo sia necessaria ed urgente da parte della Cgil una presa di posizione di netta distanza da quanto affermato da Bertinotti perché in caso contrario diventerebbe inevitabile la convocazione di un congresso straordinario». Sostegno a Bartinotti arriva invece da Rifondazione Comunista. Armando Cossutta «solidarizza pienamente con Bertinotti e contrasta la campagna che si sta organizzando contro di lui». E ieri Bertinotti è tornato sull'argomento: «Lo scandalo a volte muove le coscienze, e Juello che ho detto non l'ho etto per furia distruttiva, ma perché sono convinto che nel sindacato ci sono le risorse materiali e soggettive per una efficace autoriforma e per sfuggire ai rischi che il sindacato sta correndo». Critiche che la maggioranza del sindacato ha respinto sdegnosamente. Così Bertinotti si dice «stupito delle reazioni negative che ricordano organizzazioni di altri tempi, quando chi si permetteva di criticare solo per questo era una persona che nuoceva. D'altra parte sto ricevendo anche attestati di solidarietà e di stima. Il mio era un discorso politico su un rischio che il sindacato sta correndo nella sua ristrutturazione e con il suo inserimento nel sistema politico». [r. i] Fausto Bertinotti replica alle accuse «Mi hanno frainteso. D'altra parte sto ricevendo anche attestati di solidarietà e di stima»

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