«Sesso amico» sotto accusa
«Sesso amico» sotto accusa «Sesso amico» sotto accusa // calvario delle donne nell'Us Atmy WASHINGTON. Assaltate sotto la doccia, molestate nella tenda, spogliate dell'uniforme, sodomizzate, stuprate, violentate sotto la minaccia del coltello. Stando ai racconti delle loro compagne d'armi, i militari americani reduci dalla guerra del Golfo sono paragonabili ai carcerieri iracheni di Melissa Rathbum Neily e Rhonda Cornimi. Un mese fa la vicenda delle due soldatesse catturate e «aggredite sessualmente» dagli uomini di Saddam Hussein aveva sconvolto l'America. A fare scandalo oggi sono 24 loro commilitoni. Tra le sabbie del deserto arabico - hanno denunciato agli investigatori dell'esercito sono rimaste vittime, parafrasando il «fuoco amico», del «sesso amico». Pubblicate sul quotidiano «Anny Times» e riprese dal «Washington Post», le rivelazioni potrebbero avere un effetto bomba, rimettendo in discussio¬ ne il ruolo delle donne al fronte. Preoccupato per l'immagine delle forze armate, già appannata dopo lo scandalo dei «top gun» di Las Vegas, l'esercito si è affrettato a minimizzare le accuse: «Non sono affatto significative», ha tagliato corto un portavoce: lo spiegamento di forze di Desert Stomi era pari a quello di una città di 300.000 abitanti. Stupri e molestie erano inevitabili». Di tutt'altro parere le dirette interessate che hanno fatto ricorso alle autorità militari con resoconti degni dei film «Mash» o «Comma 22». «Era notte fonda e stavo ancora lavorando quando qualcuno mi ha preso alle spalle e mi ha portato con la forza nel deserto», ha dichiarato una ventunenne stuprata da un sergente sotto la minaccia di un coltello. Ventiquattro anni, un'altra soldatessa ha raccontato delle molestie subite da parte di un capitano che si era introdotto di soppiatto nella sua tenda: «Mi ha baciato con la forza sbottonandomi l'uniforme e mettendomi la mano sotto i pantaloni». «Avevo finito il turno di guardia e dormivo per terra - ha testimoniato una sua compagna d'armi - quando un soldato si è infilato sotto la mia coperta e mi ha messo le mani addosso». «Stavo facendo l'amore con il mio ragazzo sul retro di un autobus • ecco un'altra testimonianza - quando lui ha lasciato il posto a un amico. Io non volevo, ma mi hanno costretto a continuare». Impossibile stare tranquille neanche all'ospedale militare: una ventunenne ricoverata al King Khalid Medicai City in Arabia Saudita è stata svegliata all'alba dal medico di guardia: non per una visita, però. Senza ascoltare le sue proteste, lui si è coricato accanto a lei sul lettino e le ha imposto carezze molto intime. [Ansai
Persone citate: King Khalid, Rhonda Cornimi, Saddam Hussein
Luoghi citati: America, Arabia Saudita, Las Vegas, Melissa, Washington
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