«Santa Sofia devi aiutarci tu»

«Santa Sofia devi aiutarci tu» Sacco di Napoli, sos alla Loren «Santa Sofia devi aiutarci tu» NAPOLI. «Santa Sofia, aiutaci tu». Disperati per il sacco edilizio del litorale flegreo a Nord di Napoli, angosciati per la cementificazione progressiva dell'antica Cuma, una delle testimonianze più importanti e suggestive del passato, i soci del gruppo archeologico «Theodor Mommsen» non hanno trovato di meglio che appellarsi ad un altro italico mito: Sofìa Loren. L'idea di rivolgersi ad una delle attrici più famose del mondo è venuta al professore Fulvio Uliano, direttore dell'associazione che da anni si batte per la realizzazione e la tutela di un parco archeologico nei pressi del Comune di Pozzuoli. «Appunto - spiega Uliano - ci troviamo nei pressi di Pozzuoli, la cittadina che ha dato i natali alla signora Scicolone. Chi, se non lei, può darci una mano?». La lettera aperta alla «Gentilissima Signora Sofìa Scicolone Ponti, in arte Loren» ha accenti a tratti lirici e accorati: «La terra dove Ella è nata fu nell'antichità il centro di travaso e irradiatore della cultura dall'Attica a Roma, e le sue vestigia storiche sono sempre state la meta preferita dei grandi viaggiatori alla ricerca di un passato indimenticabile e glorioso». Ed ecco, a questo punto, il grido di dolore e di aiuto: «Ci rivolgiamo alla Sua Persona affinché lanci un appello al mondo intero per la salvaguardia e la tutela di questa zona, che sicuramente Ella porta sempre nel cuore. Basterà una sola frase pronunciata dalla Sua bocca e dettata dal Suo animo sensibile per salvare dalla distruzione i Campi Flegrei e mobilitare il mondo della cultura e dell'arte». Accoglierà la mitica «Cociara» il disperato appello del professore Uliano? Si mobiliterà contro lo scempio di quei casermoni costruiti sui resti degli antichi templi greci, o delle sacre rovine trasformate dai contadini in ricoveri per polli e maiali? «La lettera aperta - spiega il responsabile dell'associazione - è più che altro un gesto provocatorio. Ma non escludo che Sofia Loren rimanga colpita dal messaggio e faccia qualcosa per la terra in cui è nata. Lo ha fatto in passato, potrebbe decidere di muoversi anche questa volta». Certo è che alla signora Scicolone in Ponti sarebbero riservate sorprese sgradite, se capitasse dalle pani di Pozzuoli. Forse non riconoscerebbe neppure la costa che a Nord di Napoli sta morendo soffocata dal cemento. «La roccia di Cuma cantata da Virgilio è deturpata dai lavori per il metanodotto - protesta Uliano . E pensare che Questo posto è stato indicato dagli studiosi come la prima colonia della Magna Grecia. E che dire di autentiche meraviglie come l'anfiteatro Flavio, la piscina mirabile, la necropoli di San Vito, la tomba di Agrippina a Bacoli? Questi e altri monumenti sono ridotti in uno stato di totale abbandono e degrado e presto della loro esistenza rimarrà traccia solo nei libri». Gli appelli e le richieste di aiuto per salvare i Campi Flegrei fino ad oggi sono serviti a ben poco. «Ho scritto al ministero dei Beni Culturali, sperando nella sensibilità dei rappresentanti del nuovo governo, ma non ho ricevuto alcuna risposta - spiega ancora il professore Uliano -. Ho presentato anche una petizione Kr la nascita di un parco archeojico, ma tutto tace», [f. mil.] L'attrice Sofia Loren è diventata l'ultima speranza per salvare i resti dell'antica Pozzuoli e dei Campi Flegrei