L'isola delle scimmie

L'isola delle scimmie AMAZZONIA L'isola delle scimmie Ospita in semi-cattività esemplari giovani di specie in pericolo di estinzione Intorno ai cinque anni di età sono rimessi in libertà per ripopolare la foresta NEL cuore dell'Amazzonia, a poco più di mezz'ora di barca dalla città di Manaos, c'è una riserva ecologica unica nel suo genere. Diretta da un biologo olandese, Marc van Rosemalen, uno dei massimi esperti di primatologia, la Fondacao Floresta Viva è stata costituita tre anni fa su un'isola del Rio Negro, un affluente del Rio delle Amazzoni. Nella riserva vengono raccolte, ospitate e studiate decine e decine di scimmie, alcune delle quali sono esemplari unici al mondo, in condizioni di temporanea semi-cattività. La maggior parte delle scimmie, infatti, non può essere addomesticata (anche se, come in questo caso, può vivere benissimo vicino all'uomo) né tantomeno può essere tenuta prigioniera: dopo poco tempo smette di accettare il cibo e si lascia morire. Quasi tutte le scimmie che vivono sull'isola sono state raccolte a pochissimi mesi di età. Nella regione la caccia alle scimmie è diffusissima, sia per ragioni alimentari sia per ven- dere gli esemplari a giardini zoologici e a negozi di animali. A praticarla sono prevalentemente le popolazioni indigene, che originariamente vivevano nel cuore della foresta e che sono state spinte sulle rive dei fiumi dall'avanzata dei bian¬ chi. Poiché il ciclo di riproduzione di questi animali è piuttosto lungo (meno di un parto all'anno,, un figlio per volta, otto mesi di gestazione e diversi anni prima che il piccolo raggiunga l'autosufficienza) la caccia ha portato molte specie di scimmie all'estinzione. Trasferite nella riserva, al sicuro, le scimmie più piccole in un primo tempo vengono tenute tutte insieme in una grandissima gabbia - una specie di «nursery» - dove sono nutrite una per una, a seconda delle esigenze di ogni specie. Sono animali molto delicati e possono facilmente ammalarsi di tubercolosi o broncopolmonite: molte scimmie provengono infatti da zone in cui la foresta è più fitta e il loro habitat naturale più riparato. All'età di circa cinque mesi, i piccoli vengono lasciati liberi sull'isola, dalla quale non si allontanano in quanto non sanno nuotare. Non essendo rappresentati più di tre o quattro individui per ogni specie, le scimmie non si incrociano tra loro e non riproducono le dinamiche di difesa e di aggressività che sono tipiche delle comunità che vivono in branco. Al riparo da ogni pericolo (sull'isola vi sono solo uccelli) le scimmie instaurano un rapporto eccezionalmente socievole, sia tra loro che con gli uomini, dei quali si contendono l'attenzione, manifestando affetto nei loro confronti e associandoli a giochi senza sosta. E' un'esperienza unica ed emozionante per chi sbarchi per la prima volta nella riserva. A cinque anni le scimmie sono finalmente autosufficienti e vengono rimesse in libertà nella foresta, avendo cura, nei limiti del possibile, di ripopolare le varie zone con le specie tipiche di quelle stesse aree. Senza difficoltà i nuovi arrivati vengono integrati nei branchi, nel cui ambito vanno a occupare i diversi ruoli. In particolare, i maschi che hanno la responsabilità della difesa del branco, all'avvicinarsi dell'uomo si fanno avanti, ma questa volta con forte aggressività, giungendo ad attaccare gli stessi ricercatori che li avevano allevati e con i quali avevano vissuto a strettissimo contatto per diversi anni. «Nella foresta - spiega Marc van Rosemalen - le scimmie recuperano tutti gli istinti e i comportamenti che servono al¬ la loro sopravvivenza. Pur essendo animali di intelligenza vivace e ricettiva, dimenticano immediatamente le cose imparate dall'uomo (come ad aprire porte e finestre o addirittura a utilizzare alcuni utensili) semplicemente perché nella selva non hanno alcuna utilità e alcun senso. La loro intelligenza è rivolta altrove: esse ad esempio conoscono benissimo i cicli di maturazione delle piante da frutto e riescono ad avere un'alimentazione variata, andando a scegliere di volta in volta frutti diversi». La Fondacao Floresta Viva ha sede a Manaos: una piccola ma attivissima istituzione a scopo scientifico, di cui lo stesso von Rosemalen è promotore. La visita della riserva è aperta a tutti ma non sono accettati più di dieci visitatori al giorno: un numero maggiore di presenze influenzerebbe gli equilibri comportamentali delle scimmie, rendendo impossibile l'attività di ricerca. Giorgio Vizioli uario» creato sullisola del Rio ngono allevati piccoli appartenenti e minacciate di estinzione EL cuore dell'Amazzonia, a poco più di mezz'ora di barca dalla città aos, c'è una riserva econica nel suo genere. Dia un biologo olandese, an Rosemalen, uno dei i esperti di primatoloondacao Floresta Viva è ostituita tre anni fa su del Rio Negro, un afdel Rio delle Amazzoni. riserva vengono raccoltate e studiate decine e di scimmie, alcune delle ono esemplari unici al in condizioni di tempoemi-cattività. La magrte delle scimmie, infatpuò essere addomesticae se, come in questo cavivere benissimo vicino ) é tt ò Una scimmia caratteristica del Nuovo Mondo, la scimmia notturna comune o Mirichina; nel «santuario» creato sull'isola del Rio Negro vengono allevati piccoli appartenenti alle specie minacciate di estinzione

Persone citate: Giorgio Vizioli