GISONDI : UNA PUGLIA DI FAVOLE AMARE
GISONDI : UNA PUGLIA DI FAVOLE AMARE GISONDI : UNA PUGLIA DI FAVOLE AMARE PICCOLA Spoon River pugliese questo Arcangelo di Francesco Gisondi intorno alla Murgia, brandelli di storia, raccolti dalla voce dei protagonisti: ricordi di una Italia «minore» a ridosso di grandi avvenimenti. E' la memoria di un mondo contadino, dai gesti antichi e ripetuti, che si scontra con le figure del potere: i latifondisti, i monarchici, i fascisti e la lava della Storia: le Grandi Guerre, l'occupazione tedesca. Ma sotto la cenere degli avvenimenti conta il tempo delle stagioni, quella vita sommessa che fa, nonostante tutto, più corpo con la terra, le piante, gli animali. Come fole di stalla, grani di un rosario, le vite di Minervino si colorano di favoloso. C'è Arcangelo, il contadino dal naso aquilino, mago nel tenere la vigna mescolata a uliveto e mandorleto, sapiente potatore di tralci, che conosce la genealogia con fortune e sfortune di tutti, un archivio storico ambulante. Arcangelo ricorda il maggio del '98, l'assalto ai forni, le grida degli anarchici e dei socialisti, le ruberie dei prefetti, i soldati del generale Pelloux. Ma la sua gioia più grande rimane quella di poter dire di una vite che sta «a cazzinculo!», cioè benissimo. Gli agrari e le prime associazioni sindacali: c'è il «cafone» Di Vittorio che insegna agli umili i loro diritti e, eccezionalmente, ad adoperare i ceffoni; ci sono le prime bandiere rosse, cucite, sventolate, rocambolescamente nascoste. C'è la farsa del dono dell'oro alla patria, un furto travestito da festa con film di Angelo Musco e bottiglioni di vino. E' una geografia breve dove signori e contadini si spiano di continuo e meschinità e piccole furberie non stanno mai da una sola parte. Ma si prende a chi ha, si prova almeno. Furti di grano, furti di uova: i poveri rubano ai ricchi, la moglie al marito. E' una commedia vera come la fame ma dove i caratteri sono più forti delle classi sociali perché è più forte la natura del luogo. In tutti i racconti di Arcangelo i profumi forti della Puglia: l'ori¬ gano, la mandorla, il fico, acquistano una fisicità inebriante, come i grandi piatti di «canaruzzetti» e patate sulle aie dei trebbiatori o il fritto di peperoncini secchi. Una fisicità che diventa anche violenza come nella caccia ad uno «strano» animale nascosto in una grondaia o negli aborti e nelle nascite in casa. Ma c'è una pietà dolente a smorzare l'asprezza delle storie, che hanno il sapore di una mandorla amara, e a chiuderle in un nobile, antico ritegno. Francesco Gisondi, ex insegnante, che da molti anni va raccogliendo le fonti popolari e le tradizioni della sua terra, ha mescolato in questi racconti autobiografia e microstorie con l'attenzione a restituire il documento del tempo ed evitando l'artificio di una riscrittura insincera. NicoOrengo Francesco Antonio Gisondi Arcangelo e altri racconti di vita Lacaita Editore, pp. 202, L. 20.000
Persone citate: Angelo Musco, Di Vittorio, Francesco Antonio Gisondi Arcangelo, Lacaita, Minervino, Pelloux
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