Pfeiffer, in fuga dal maniaco

Pfeiffer, in fuga dal maniaco Un fan respinto minaccia l'attrice che in «Batman II» fa innamorare l'America Pfeiffer, in fuga dal maniaco La Catwoman però è impazzita per Gotti «Non esiste al mondo un uomo più sexy» LOS ANGELES. Guai in vista per la donna gatto. Michelle Pfeiffer, la donna più desiderata d'America da quando interpreta «Catwoman» nel popolarissimo film «Batman Returns» di Tim Burton, sta imparando a sue spese che di desiderio si può morire. Mentre gli Stati Uniti impazziscono per lei, le donne imitano il suo modo di vestire e camminare, un ammiratore ha iniziato a perseguitarla con un'insistenza inquietante, tempestandola di telefonate e lettere, prima solo affettuose, poi sempre più «hard». Fin quando lei è stata costretta a cambiare casa, lasciando la villa di Santa Monica per un luogo più sicuro, sorvegliato giorno e notte dalla polizia. La Pfeiffer, che ha 35 anni, è stata scoperta in «Scarface» di Brian De Palma. Era il 1983 e lei affiancava Al Pacino. Poi sono venuti il ruolo di donna-falco nella favola romantica «Ladyhawke» accanto a Rutger Hauer, lo scatenato «Tutto in una notte» di John Landis, la commedia esilarante «Una vedova allegra... ma non troppo» di Jonathan Demme e le settecentesche «Relazioni pericolose» per Stephen Frears. Fino ai «Favolosi Baker» in cui era la cantante mozzafiato Susie Diamond. Una quantità di ruoli diversi, disegnati su un volto perfetto, ideale pagina bianca per tutti i tipi femminili possibili. «Adoro travestirmi - dice lei -, rovesciare l'immagine che la gente ha di me». Perfezionista, intensa, aggraziata, la Pfeiffer vive da poco tempo un nuovo amore con Fisher Stevens, attore noto soprattutto per aver interpretato la saga giovanilistica dei «Nerds». Non famoso, non bello, ma «ha il grandissimo pregio di farmi ridere - dichiara lei -. Con gli altri c'era da piangere, invece». L'invidiatissimo Stevens ora corre notevoli rischi: il maniaco ha minacciato di ucciderlo, naturalmente dopo «essersi occupato» della Pfeiffer. Dire che la Pfeiffer è bella è un eufemismo. Occhi, naso, bocca, impossibile trovare un errore. Eppure, se le si chiede se si sente bella, Michelle risponde imbarazzata: «Non sono bella, non mi vedo bella. Sono solo una bionda californiana fra migliaia di altre bionde. Certo, voglio essere al mio meglio e mi sforzo in questo senso. Ma è un'altra cosa. Non credo di essere, come dice qualcuno "l'immagine femminile degli Anni Novanta". Forse rappresento un tipo di donna diversa... non lo so». Quello che Michelle sa assai bene è che non vuole «far la fine di Rebecca Shaffer», come avrebbe detto nei giorni scorsi ad alcuni amici. La Shaffer, attrice televisiva vista anche in Italia nel film tv sull'Achille Lauro, era stata infatti assassinata da un ammiratore respinto. Ma non sono poche le attrici che devono tenere a bada fans troppo ardenti. Anche a Jodie Foster era capitata una disavventura simile: il suo ammiratore per attirare l'attenzione aveva addirittura tentato di assassinare Ronald Reagan. Timida e insicura, Michelle Pfeiffer non sta attraversando un buon momento, nonostante il successo del suo ultimo film. Ma se c'è qualcuno disposto a far follie per lei, pare che lei in compenso faccia follie per il boss mafioso italoamericano John Gotti. Un'assistente dell'attrice, intervistata dalla rivista scandalistica «Confidential», avrebbe raccontato che la Pfeiffer «è impazzita per Gotti», e da diversi anni è una sua fan accanita, tanto da definirlo «l'uomo più sexy del mondo». La star di Hollywood colleziona infatti articoli di giornali, fotografie del boss ed è perfino arrivata ad ordinare al canale televisivo Court TV una copia della videocassetta del processo dei mesi scorsi. Una sera in un ristorante abbracciò addirittura un sosia di Gotti, talmente gli assomigliava. Gli avrebbe pure inviato un biglietto in carcere, augurandogli di uscire presto, libero, ma il recente verdetto dei giurati l'ha spedito dritto all'ergastolo, rattristandola moltissimo. Quel forte desiderio di conoscere a fondo il mondo di Cosa Nostra potrebbe essere nato, suggerisce qualcuno, dalle lunghe ricerche da lei effettuate per calarsi prima nei panni di Elvira, la moglie di Tony Montana (Al Pacino) in «Scarface» dell'83, e nell'88 in Angela De Marco, l'affascinante «Una vedova allegra... ma non troppo». La Pfeiffer è infatti molto meticolosa nel prepararsi ai suoi ruoli, ma potrebbe anche essere interessata a scoprire il lato umano dei membri dell'organizzazione criminale più tristemente nota del mondo. Dai portavoce di Gotti non è finora giunto nessun commento alla curiosa notizia dell'infatuazione di Michelle Pfeiffer. Una volta la Pfeiffer ha dichiarato: «E' molto facile diventare pigri e convenzionali, nel mondo dello spettacolo». A giudicare da queste notizie, pare che sia un rischio che lei non corre. Giuseppe Ballarìs Nella foto grande: Michelle Pfeiffer, 35 anni, in questi giorni sugli schermi in «Batman II». Qui sotto, il boss mafioso John Gotti

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