La baronetta Maggie si vende a Marlboro di Paolo Patruno
La baronetta Maggie si vende a Marlboro GRAN BRETAGNA Farà l'ambasciatrice della Philip Morris La baronetta Maggie si vende a Marlboro LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Per un milione di dollari l'anno, la neo-baronetta Margaret Thatcher ha imboccato «la via del tabacco»: è pronta a prestare il suo nome, le sue conoscenze, alla Philip Morris, come consulente di lusso. L'accusa è bruciante e sta già scatenando un putiferio in Inghilterra, dove le campagne contro il fumo sono all'ordine del giorno e sponsorizzate dal governo. Da lei, una non fumatrice, non si hanno per il momento reazioni. Il suo ufficio londinese si è limitato a ridimensionare la cifra dell'ingaggio multimiliardario, ma in pratica è stato confermato il clamoroso accordo, rivelato vistosamente ieri dal «Sunday Times». Secondo il settimanale, l'ex primo ministro ha accettato un contratto triennale per un milione di dollari (oltre un miliardo di lire) l'anno, con una delle maggiori firme dell'industria del tabacco, che copre oltre un decimo della produzione mondiale. Il vicepresidente della Società americana, Murray Bring, ha confermato che «Philip Morris è molto eccitata all'idea di questa intesa, i cui termini restano confidenziali». Ma il giornale ha appurato, anche dalle mezze ammissioni degli addetti all'ufficio londinese della signora Thatcher, che l'ex premier fornirà alla compagnia «consigli e informazioni derivanti dalla sua profonda esperienza internazionale». Le aree delle sue consulenze comprenderebbero le possibilità di penetrazione della società Usa nei mercati dell'Europa dell'Est, la distribuzione dei prodotti nell'ex Unione Sovietica, la diffusione della Philip Morris in Africa, in Asia e fino al popolarissimo mercato cinese. Infine, la Thatcher, grazie alle sue conoscenze e ai suoi appoggi, dovrebbe anche occuparsi di come contrastare il programma della Cee di bando della pubblicità del tabacco. «E' scandaloso»: questa è la reazione unanime registrata ieri a Londra, sia fra gli esponenti politici di tutti gli schieramenti che nell'ambiente sanitario. Harriet Harman, ministro della Sanità nel governo-ombra laborista, ha tuonato: «Ha venduto per soldi la sua reputazione, il governo la deve condannare pubblicamente». Winston Churchill, il deputato conservatore pronipote dello statista che la Thatcher ha sempre citato come suo modello, ha rincarato la dose: «Se è vera è una notizia davvero incresciosa, che mi provoca profonda delusione». Al coro di riprovazione generale dei politici ha dato un suggello scientifico il professor Richard Peto dell'Università di Oxford: «Sono sbalordito. Se il suo nome aiuterà la Philip Morris a far fumare i giovani, lei diventerà corresponsabile dell'aumento del numero delle vittime del fumo, dei morti per cancro o per disturbi cardiaci». Quando era alla guida del governo, la signora Thatcher aveva ripetutamente denunciato i pericoli del tabacco e aveva lanciato tre anni fa una campagna governativa per ridurre almeno della metà il numero dei minorenni inglesi che fumano. Con eguale vigore aveva appoggiato la campagna europea contro il cancro, tendente a ridurre il numero delle 220 mila vittime uccise ogni anno dalle malattie causate dal fumo. Ha cambiato idea, lasciando il governo? Paolo Patruno
Luoghi citati: Africa, Asia, Europa Dell'est, Gran Bretagna, Inghilterra, Londra, Unione Sovietica, Usa
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