Rabin fa un regalo a Baker di Aldo Baquis

Rabin fa un regalo a Baker Il Segretario Usa a Gerusalemme: il clima è cambiato, ora si può lavorare Rabin fa un regalo a Baker Congelati i kibbntz nei Territori TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Il segretario di Stato americano Baker ha intrapreso ieri in Israele, a una settimana dalla formazione ael governo laburista di Rabin, una nuova missione mediorientale volta a rilanciare i negoziati arabo-israeliani e a conseguire tangibili progressi di cui Bush - impegnato nel confronto con Clinton - ha immediato bisogno. Oggi a Gerusalemme Baker proseguirà i suoi colloqui con i dirigenti israeliani e con i delegati palestinesi dei Territori occupati, e quindi si recherà in Giordania, Siria, Egitto e Arabia Saudita. La frenetica attività diplomatica prevede inoltre nei prossimi giorni due altre visite lampo in Egitto, una di Rabin e una del siriano Assad. Già al suo atterraggio, il segretario di Stato ha avvertito il nuovo clima politico in Israele: in passato, alcune sue visite erano state accolte dall'inaugurazione di piccoli insediamenti ebraici in Cisgiordania che a suo avviso erano altrettanti bastoni tra le ruote del processo di pace. Ieri, invece, il governo laburista israeliano ha deciso, nella sua prima seduta, di congelare temporaneamente i progetti edili che nei Territori si trovano in fase iniziale. Quanti siano con precisione non è riuscito a saperlo nemmeno lo stesso Rabin. «Da 5 giorni chiedo i dati ai funzionari del ministero dell'Edilizia - è sbottato e finora non sono riuscito a ricevere una risposta precisa». Baker ha comunque apprezzato il gesto di benvenuto: «Ho ricavato l'impressione - ha detto, uscendo da un primo colloquio a quattr'occhi con il premier israeliano - che il governo israeliano stia seriamente limitando le attività edili nei Territori. Credo che ci siano oggi nuove opportunità e non mancherò di menzionarlo nelle mie conversazioni con gli arabi». A Rabin, il Segretario di Stato ha chiesto comunque delucidazione sulla sua distinzione tra «insediamenti politici» - che è disposto a congelare - e «strategici» - che intende invece sviluppare e potenziare. Ieri, la portavoce palestinese Hanan Ashrawi ha chiarito che tale distinzione è artificiosa e inaccettabile per il suo popolo: «Continuiamo a esigere - ha detto l'arresto immediato di tutti i lavori di ampliamento». Un altro punto di dissenso riguarda Gerusalemme Est. Per il leader laburista essa è parte integrale del territorio israeliano: da ciò, a suo avviso, discende che essa non può essere oggetto di trattativa e che Israele si sente libero di svilupparvi quartieri ebraici a piacimento. Il coordinatore esterno della delegazione palestinese, Faisal Husseini, ha affermato invece che lo status definitivo di Gerusalemme Est non può essere ignorato in sede negoziale. Nei colloqui odierni, a cui prenderà parte anche il ministro delle Finanze israeliano Avraham Shohat, Rabin e Baker cercheranno quindi di stabilire una formula in base alla quale lo Stato ebraico si impegnerà a ridurre drasticamente i suoi investimenti nei Territori, e in cambio gli Usa concederanno a Israele garanzie a prestiti bancari per dieci miliardi di dollari, necessari a integrare gli ebrei immigrati dalla Csi. Nei mesi scorsi, Baker era stato accolto da violente manifestazioni o da attentati palestinesi. Ieri, invece, i dispositivi di sicurezza israeliani sono scattati nel timore che a colpirlo fossero estremisti ebrei. Da un'armeria dell'esercito erano scomparsi tre lanciarazzi Rpg che, secondo fonti dell'«intelligence», erano puntati contro un tratto di strada da cui ieri doveva passare il corteo del Segretario. Dall'aeroporto Lod a Gerusalemme, la limousine di Baker è stata quindi seguita da un elicottero della polizia e dagli sguardi di centinaia di agenti. Aldo Baquis Il segretario di Stato Baker