Salvi i profughi del treno

Salvi i profughi del treno ■ Imi iMOpr ■ 1 Salvi i profughi del treno TRIESTE. E' arrivato poco prima delle otto di ieri, al valico ferroviario di villa Opicina, sull'altopiano triestino, il treno con 558 profughi bosniaci (per lo più donne e bambini, quasi tutti musulmani), partito dalla stazione di Dobova, a Nord di Zagabria, sul confine tra Croazia e Slovenia. L'arrivo degli sfollati da Slavonski Brod (al confine tra Bosnia e Croazia), fermi da tre giorni, con alcune migliaia di connazionali sistemati su due altri treni (che hanno raggiunto l'altro ieri l'Austria e l'Ungheria) era stato concordato a Vienna, durante la riunione dei ministri degli Esteri dell'iniziativa centro europea (l'ex esagonale). Il ministro degli Esteri, Vincenzo Scotti, d'accordo con il ministro degli Interni, Nicola Mancino, aveva dato il via al trasferimento di circa 600 profughi bosniaci verso l'Italia dopo l'appello del governo croato che aveva reputato insostenibile la situazione degli sfollati bosniaci nel proprio territorio. [Ansa]

Persone citate: Brod, Nicola Mancino, Vincenzo Scotti

Luoghi citati: Austria, Bosnia, Croazia, Italia, Slovenia, Trieste, Ungheria, Vienna, Zagabria