«Entro due anni salterà l'unità d'Italia» di Alberto Gaino

«Entro due anni salterà l'unità d'Italia» Delegazione del Carroccio a Bratislava per la festa secessionista, lancia minacce separatiste «Entro due anni salterà l'unità d'Italia» E Miglio, ideologo della Lega: questa crisi è la nostra Algeria ROMA. «Entro due anni non vi sarà più l'unità d'Italia». Un flash d'agenzia rilancia la dichiarazione al Grl di una delegazione della Lega Nord, a Bratislava per i festeggiamenti separatisti. Un azzardo del senatore Speroni e dei deputati Rocchetta e Moretta particolaimente ispirati dal clima secessionista che ad Est sta cambiando la geografia europea, anche violentemente? Professor Miglio, che ne dice? I tempi nessuno può prevederli, pochi mesi o qualche anno. Noi abbiamo l'impressione che i tentativi per modificare e salvare l'attuale Repubblica unitaria vadano seguiti con un certo scetticismo. Vediamo assottigliarsi i margini di una sua sopravvivenza, sia per ragioni oggettive della vita italiana, sia perché l'unità appare una soluzione istituzionale superata. Abbiamo ancora la speranza di assestare il nostro sistema politico su base federale, ma è l'ultima spiaggia. E su cui sarà duro trincerarsi per il modo in cui si sta evolvendo l'equilibrio fra le forze politiche. Gianfranco Miglio, senatore ed ideologo della Lega Nord, se ne sta in villa, sulla collina di Como, a respirare la quiete del suo giardino e quest'Italia da bollettino di guerra che sta per evocare sembra ancora più lontana. Un'Italia ferita a morte fra i gladioli. Lei ha parlato di mitra. Storie. L'impressione che abbiamo è che la nostra Algeria potrebbe essere provocata da una miscela esplosiva costituita dalla crescente difficoltà di risolvere i problemi finanziari e dalla contemporanea delegittimazione dei partiti. Ne nasce un rifiuto che si estende al sistema politico, per effetto della diffusione delle pratiche criminali messe in luce dall'azione meritoria della nostra magistratura e dalle reazioni, molto forti, che si avranno. Prevedo un autunno e un inverno piuttosto tribolati. Condivide la preoccupazione di De Mita di una soluzione autoritaria? Oramai la situazione è tale che nuove elezioni a breve scadenza sarebbero molto traumatiche, non credo più che si possano tenere. Ma temo che, nel momento di dover mollare il mazzo delle carte, le attuali forze politiche ricorrano a qualche espediente contrario alla Costituzione, in senso autoritario. Mette tutti sullo stesso piano? C'è un complesso di interessi che fanno capo ai partiti tradizionali. Certo è che in prima fila vedo quelle forze politiche coinvolte nelle inchieste dei giudici e che possono non accettarne l'azione. Ma anche in Parlamento c'è una maggioranza trasversale che vuole il cambiamento. Bisogna vedere chi prevarrà. Lotta parlamentare, e poi? Non apparteniamo alla categoria degli italiani che staranno a guardare. Cercheremo di tirar fuori il popolo del Nord dall'ultima spiaggia. Non mi chieda solo come. Non lo so. Siamo ancora nel vecchio sistema parlamentare e nella legalità costituzionale. E abbiamo un'ultima chance di restare dentro questa Repubblica. Alberto Gaino Il sen. Miglio «Istituzioni all'ultima spiaggia, ma tireremo fuori il popolo del Nord dalla crisi»

Persone citate: De Mita, Gianfranco Miglio, Miglio, Professor Miglio

Luoghi citati: Algeria, Bratislava, Como, Italia, Roma