Cernobil sfrattata dall'Eremo

Cernobil sfrattata dall'Eremo L'ex ospedale di Pecette al centro di una lite giudiziaria tra Usi e Curia Cernobil sfrattata dall'Eremo Via le scorie delle Molinette E' pronta la delibera dell'Usi 8 che affida alla Control Sonic di Sesto San Giovanni l'incarico di smaltire i filtri degli impianti di condizionamento delle Molinette utilizzati fra il 30 aprile e il 12 maggio 1986, inquinati dalle scorie radioattive provenienti dalla centrale nucleare di Cernobil, esplosa il 24 aprile. L'Usi dovrà sborsare 110 milioni - 4300 lire al litro più Iva per bonificare l'Eremo di Pecette dove gli scatoloni sono stati portati - non si sa da chi - tra la fine del '90 e l'inizio del '91 e accatastati sotto una tettoia, in seguito sistemati in cantina. Spiega l'amministratore straordinario Eligio Citta: «Mi è sembrata una cifra spropositata per portare via 15-20 metri cubi di materiale. Ho chiesto ai tecnici di tentare un ritocco del prezzo, dal momento che frutta e verdura "contaminate" venivano smaltite senza alcuna precauzione nelle discariche pubbliche. Mi hanno spiegato che non si potevano spuntare condizioni migliori. D'altra parte dovevamo toglierci quella palla al piede». Sì, perché questo è un capitolo marginale della storia travagliata dell'Eremo, che verrà risolta soltanto dalla magistratura. La sintetizza monsignor Michele Enriore: «Ex seminario, allo scoppio della guerra è stato ceduto alla Fiat che vi ha trasferito gli uffici della Grandi Motori. La Curia lo ha riscattato nel '44, senza utilizzarlo. Dal '54 ho cominciato prendere contatti per trovare una destinazione». Nel '61, è stato ristrutturato e sopraelevato per ospitare turisti e pellegrini durante i festeggiamenti dell'Unità d'Italia. «Ha fatto tappa anche il Giro d'Italia». Ancora monsignor Enriore: «E' diventato ospedale l'anno seguente, 150 letti in camere da 1 a 5 posti, su richiesta dell'amministrazione». Canone d'affitto 22 milioni annui, poi elevati a 40. «Fino a 6-7 anni fa, quando ho ricordato all'Usi che aveva in uso un palazzo di 6 mila metri quadrati con annesso parco di 5 ettari. Abbiamo concordato 180 milioni con incremento Istat». Nel '91 l'Usi 8 ha sborsato quattro rate trimestrali di 49 milioni, è stato l'ultimo canone. Ed ecco l'aspetto assai meno edificante della vicenda. Nell'estate dell'87, chiusi da tempo alcuni reparti e senza lavori di manutenzione, l'edificio è dichiarato inagibile e gli ultimi ospiti, tutti lungodegenti, vengono trasferiti al Centro di rieducazione funzionale del Cto. Cominciano gli incontri tra Curia e Usi e Regione per ipotizzare un futuro dell'Eremo. L'Usi predispone un progetto di recupero, la Regione destina un fi¬ nanziamento che non partirà mai. C'è una terza storia, che nasce dall'intreccio delle due precedenti. Mentre si discute a vuoto, l'affitto continua a correre. L'edificio è senza sorveglianza: nomadi, tossicodipendenti ed extracomunitari se ne servono come ricovero. Ladruncoli rubano liberamente infissi, vetri (i pochi rimasti intatti), lamiere, reti, termosifoni, rubinetti, perfino lavandini e vasche da bagno. Insomma sono rimaste le nude pareti, e i pavimenti cosparsi di ogni sorta di rifiuti. Intanto la Curia chiede il condono per la sopraelevazio- ne, a fine '89 la Regione lo concede, la Soprintendenza lo revoca, il sindaco di Pecetto ordina l'abbattimento dell'ultimo piano e denuncia la presenza delle scorie radioattive. Senza questo, l'edificio non interessa all'Usi. Però si continua a parlare di finanziamenti e di progetti. Monsignor Enriore è furente: «Sono marinai. Parlano, promettono, e non sanno che cosa si dicono. Adesso parlerà il Tribunale e i danni dovranno pagarceli tutti, fino all'ultima lira». E poi? «Abbatteremo il piano e venderemo l'edificio». Carlo Novara Lo smaltimento dei filtri radioattivi costa 110 milioni Gli scatoloni pieni di scorie radioattive abbandonati nell'ex ospedale all'Eremo di Pecetto

Persone citate: Carlo Novara, Curia, Curia Cernobil, Eligio Citta, Enriore, Michele Enriore, Sonic

Luoghi citati: Italia, Pecetto, Sesto San Giovanni