«Tagli» alla produzione
«Tagli» alla produzione «Tagli» alla produzione Fiat Auto, cassa integrazione Due settimane a settembre TORINO. Cassa integrazione ordinaria anche in settembre alla Fiat Auto per un periodo di due settimane. Una necessità, spiegano in corso Marconi, «per adeguare l'attività produttiva alla situazione degli stock». Una scelta legata all'andamento del mercato automobilistico, particolarmente difficile quest'anno, tanto da costringere la casa torinese a ricorsi periodici alla «cassa», come è già avvenuto anche nei mesi scorsi. La prima settimana di cassa integrazione ordinaria, dal 14 al 20 settembre, riguarderà tredicimila lavoratori, sparsi tra gli stabilimenti di Rivalta, Arese e Pomigliano e consentirà un taglio produttivo di 3500 vetture. La seconda è prevista dal 21 al 27 settembre, e coinvolge 28 mila lavoratori degli stessi stabilimenti già interessati al primo periodo di cassa integrazione, a cui si aggiunge anche quello di Cassino. Il risultato previsto: ridurre la produzione di dodicimila auto. Una settimana di cassa integrazione, dal 31 agosto all'8 settembre, quindi subito dopo le ferie, toccherà anche a 3.500 addetti della Sevel di Val di Sangro, dove si producono i «Ducato», per ridurre l'uscita di millesettecento furgoni. L'annuncio del nuovo ricorso alla cassa integrazione è stato dato ieri mattina (con un notevole anticipo, considerate le ferie) all'Unione Industriale di Torino dal responsabile delle relazioni industriali della Fiat Auto, Paolo Gasca, e dal responsabile del personale, Maurizio Magnabosco ai rappresentanti sindacali di Firn, Fiom, Uilm e Fismic. I rappresentanti dell'azienda hanno spiegato ai sindacati i legami tra il provvedimento e l'andamento del mercato. La domanda nel settore resta più stabile e costante per le meno costose piccole cilindrate, mentre le richieste di grosse cilindrate appaiono le più penalizzate. Non a caso, per le auto più piccole come la Uno, la Panda e la Y 10, non si parla di tagli produttivi, e questo vale anche per il nuovo modello Alfa 155. Per le medie cilindrate, come la Tipo e la Tempra, si ricorre a una sola settimana di cassa integrazione, mentre salgono a due settimane, nelle unità dove si producono le più prestigiose Croma e Alfa Romeo 164, rivolte a una domanda medio-alta. Le previsioni della Fiat sul futuro del settore auto sono comunque improntate all'ottimismo. Non a caso il gruppo di corso Marconi, ha destinato ingenti investimenti al settore e si sta preparando a lanciare sul mercato diciotto nuovi modelli. [st. e]
Persone citate: Arese, Maurizio Magnabosco, Paolo Gasca, Tipo
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