Le Regioni sparano a zero contro i tagli alla sanità
Le Regioni sparano a zero contro i tagli alla sanità E' pronto il ricorso alla Corte Costituzionale Le Regioni sparano a zero contro i tagli alla sanità ROMA, Impugnazione alla Corte Costituzionale del decreto legge sulla finanza pubblica, richiesta di un immediato incontro con il presidente del Consiglio, Giuliano Amato. Questa la risposta delle Regioni italiane alla manovra economica varata la scorsa settimana. Le proteste delle Regioni non riguardano l'intero disegno economico ma esclusivamente, e questa non è certamente una novità, la spesa sanitaria. Nel dòrso di un'animata riunione della conferenza dei presidenti delle Regioni, il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, il veneto Luigi Covolo, ha analizzato le ripercussioni sulla sanità delle decisioni prese dal governo. «Il decreto legge non riconosce quanto già certificato sul fabbisogno della spesa sanitaria per il biennio 1991-92 - ha detto Covolo, con l'assenso di tutti i presidenti delle Regioni - e rimette in di¬ scussione gli impegni già assunti in materia di investimenti». Ad alimentare la polemica con il governo è intervenuto anche il risultato definitivo della certificazione del fabbisogno della spesa sanitaria per il 1991. La cifra globale, secondo quanto «resocontato» dalla ragioneria generale dello Stato, della spesa sanitaria per lo scorso anno è di 92.065 miliardi di lire. Di questa cifra, tra trasferimenti dello Stato ed entrate delle Regioni, rimangono «totalmente senza copertura» 6135 miliardi. Le proiezioni di questi dati sull'anno in corso e le recenti dichiarazioni del ministro della Sanità, Francesco De Lorenzo, («i ministri finanziari non risaneranno i debiti Usi che si registreranno a fine anno»), hanno contribuito ancora di più al «malumore» dei presidenti delle Regioni.
Persone citate: Covolo, Francesco De Lorenzo, Giuliano Amato, Luigi Covolo
Luoghi citati: Roma
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