Questo spot mi fa male lo so di Giuseppe Ballaris

Questo spot mi fa male, lo so Gli attori americani non vogliono più apparire nella pubblicità Questo spot mi fa male, lo so Una fortuna prestando solo la voce L'auto di Lemmon, le scarpe diMoore NEW YORK. Le star americane odiano gli spot, fanno male alla carriera. Negli Stati Uniti attrici e attori famosi cercano di non apparire più nella pubblicità televisiva, ne va della loro reputazione. Ora è di moda prestare soltanto la voce che, molto spesso, non viene nemmeno riconosciuta. Lo conferma Chas Cowing, della J. Michael Blom and Associates Talent Agency di New York: «Un artista perde credibilità mostrandosi per pubblicizzare un prodotto, di qualunque tipo esso sia. Preferiscono quindi dare solo la voce, la prestazione è più facile, non occorre truccarsi o avere i capelli a posto. Si è sviluppato un misterioso tipo di cachet, ma una campagna commerciale può rendere intorno ai 250 mila dollari. In quanto alla reazione del pubblico si registra sempre una risposta viscerale a una voce familiare». Michael Douglas declama così i pregi della giapponese Infiniti Q45: «E' un'auto che fa tremare i tedeschi». «Confidenza, un po' d'irriverenza, molta classe, eleganza e rispetto, ecco, Douglas personifica un po' tutti questi elementi» afferma Robert M. Paske, general manager del marketing della ditta nipponica. Jack Lemmon è alle prese col testo della Honda in 2 spot: in uno si vede un'auto scintillan- te, al tramonto, in cima a una montagna, nell'altro la vettura è bombardata da frecce. «Ha un certo sorriso nella voce, e, nel contempo, un po' di contrarietà», osserva Larry Poaster dell'agenzia Rubin Poaster. La Volvo Usa è ricorsa a Donald Sutherland, padre di Kiefer Sutherland, l'ex amante di Julia Roberts. «La sua voce risuona dotta, da professore, proprio ciò che cercavamo», riferisce Robert C. Austin della casa automobilistica. Don Ameche se la vede col Club Med e convince i telespettatori leggendo questa frase: «Di¬ menticate ciò che fate in una vacanza Club Med e vi mostreremo come anche il far niente possa diventare qualcosa d'indimenticabile». Lauren Bacali, vedova di Bogart, parla dello smacchiatore «Spray 'N Wash», mentre una mamma sorridente osserva i suoi ragazzi intenti a fare formine di terra e mettersi meloni sulla testa. Gene Hackman commenta i caroselli della United Airlines, dove meccanici lavorano felici e bambini giocano, con in sottofondo le note della «Rapsodia in Blue» di Gershwin: «I nostri meccanici sono esigenti, meticolosi, testardi. E se volate con noi, saranno i vostri migliori amici». Demi Moore è alle prese con le scarpe da ginnastica Keds, con la sua voce «molto di moda», secondo David Lubars, della Lubars & Kelly. E c'è perfino James Stewart che parla della Campbell Soup: un gruppo di sessantenni gioisce intorno a una minestra di pollo (in lattina), e le mani di una controfigura di Stewart versano, col mestolo, il liquido fumante nei piatti. Giuseppe Ballaris re Nella foto grande Demi Moore. Sopra: Michael Douglas. Qui a fianco, un'immagine di Jack Lemmon

Luoghi citati: New York, Stati Uniti