Ghezzi e le «cose corte», un Blob al festival di Lietta Tornabuoni

Ghezzi e le «cose corte», un Blob al festival Taormina: in anteprima video, brani e schegge, proposti accanto ai film dal 24 al 30 luglio Ghezzi e le «cose corte», un Blob al festival Lo spot Armani di Lynch e quelli scartati da Felliniper «Ginger e Fred» ROMA. «Le cose corte danno respiro, nei festival. Il mio sogno sarebbe proiettare soltanto quelle, in una Iperaccademia del piacere del cinema: nella realtà, accanto alla dimensione sacrale del Teatro Greco c'è la dimensione caotica del corto», dice il direttore Enrico Ghezzi parlando del festival di Taormina di cui ha appena presentato il programma. Le «cose corte» (video, spot, segmenti, brani, citazioni, schegge, avanzi, omaggi, scarti) corrispondono all'idea spettacolare più contemporanea della de-costruzione e del frammento: oltre ai film in competizione e alle anteprime, dal 24 al 30 luglio a Taormina se ne vedranno moltissime. A vederle in anteprima, per esempio? Il nuovo spot di David Lynch per un profumo di Armani: in un palazzo di lusso insolente una bellissima bruna avanza in bianco e nero in un'onda d'ammirazione, dà un bacio pro¬ fondo a un ragazzo bello, esce per luride vie metropolitane inseguita da fotoreporter frenetici, entra in un locale latino e balla seducente, flashes, luci, musica, scritta «Who is Giò?», e l'icona femminile d'eleganza vitalità celebrità fascino lascia il posto alla boccetta colorata nella suggestione d'una musica elegiaca. Mistico. Assai più mistico dello spot di Max Ophùls nel quale una cantante lirica che pare una matrioska, in abiti monacali, con un velo da Madonna sui capelli e davanti a una candela accesa, canta l'«Ave Maria» di Schubert: è uno dei sei short musical-culturali ideati da un produttore francese come intermezzi al cinema alla fine degli Anni 30. Grottesco, divertente. Non meno grottesco degli spot realizzati e poi scartati da Federico Fellini per «Ginger e Fred»: mezz'ora di esemplare volgarità contemporanea. Non meno divertente dei Caroselli (Paulista, Din cosacco del Don) che verranno proiettati a Taormina in ricordo di Armando Testa. Una macchia scura con le macchie chiare dei piedi nudi, schiacciata in una poltrona, circondata da libri, carte, giornali: è Hervé Guibert, lo scrittore francese malato di Aids morto a 36 anni alla fine di dicembre del 1991. Il giorno precedente aveva preso una dose letale di digitalina. Nei tre anni precedenti aveva raccontato la cronaca della propria malattia in quattro libri; durante i mesi precedenti aveva filmato la propria vita quotidiana e l'approssimarsi della morte neh"autoreportage televisivo che verrà presentato a Taormina, realizzato con Pascal Breugnot, intitolato «La pudeur et l'impudeur», commentato dalla sua voce fuori campo. Si vede Guibert in ospedale, che porge al prelievo del sangue un braccio di bambino scheletrito. Guibert che arranca con fatica sulla cyclette per con¬ servare una minima muscolatura alle gambe, magrissime e nude nei calzoni corti. Guibert che parla dell'Aids con un'anziana parente, la interroga: ma tu lo sai cos'è, cosa vuol dire, cosa succede nel corpo, quanto dura? Guibert nudo bocconi sul lettino da massaggio, col massaggiatore che sfiora appena la pelle del suo corpo tornato alle dimensioni d'una prima adolescenza: un video-diario straziante, toccante. George Gershwin nella depressione d'un fallimento inesplicabile al culmine del successo, disperato, bulimico, stringe nel pugno dei cioccolatini poi se li spalma sul petto come una crema benefica o una sporcizia dolce: l'illustrazione a olio si anima dell'inventiva e del dinamismo della macchina da presa di Alain Resnais, autore d'una breve biografia del musicista americano per la Encyclopédie Visuelle francese diretta da Jacques Attali. Hitler salta fuori strepitante da un carro armato e ordina l'attacco all'esercito nazi, finisce all'Inferno e viene condannato da un giudice infernale grasso, cornuto, rosso: è un disegno animato didattico di Ub Iwerks (amico di giovinezza di Walt Disney, co-inventore di Topolino e disegnatore nel 1928 del primo Topo-cartoon «Piane Crazy»), realizzato su incarico dell'esercito americano per insegnare ai soldati della seconda guerra mondiale l'uso d'uno speciale fucile anticarro, e infatti dopo l'inizio comico-incoraggiante l'illustrazione dell'arma mescola con gran sapienza animazione e fotografia. E' inve- ce di propaganda politica bellica il piccolo film «Avventura in Madagascar»: regista, Alfred Hitchcock. A vederle in anteprima, le «cose corte» di Taormina, tra curiosità divertimento e commozione, sembrano confermare un piacere del frammento che certo non finisce qui. Ci sarà dell'altro: parti di «Don Chisciotte» e di «The Other Side of the Wind» di Orson Welles, sketches comici di Walter Chiari, materiali di e su William Burroughs, la storia ripercorsa in un'ora d'un viaggio amoroso di John Lennon e del manager dei Beatles Brian Epstein a Barcellona nel 1963, la «Breve storia del tempo» di Errol Morris ispirata alle ricerche del giovane scienziato handicappato Stephen Hawking... «La linea perversa è molto forte, in questo festival», annuncia Enrico Ghezzi. Lietta Tornabuoni Enrico Ghezzi: «Le cose corte danno respiro ai festival». Tra curiosità e commozione ci sono parti di «Don Chisciotte» e di «The Other Side of the Wind» gli sketches comici di Walter Chiari, materiali di e su William Burroughs

Luoghi citati: Barcellona, Madagascar, Roma, Taormina