Le picconate di Consolo alla torre di «Babele» di Corrado Augias

Le picconate di Consolo alla torre di «Babele» Feroce con Angelo Guglielmi, sprezzante con Corrado Augias: «Quel programma di Raitre è il peggio del peggio» Le picconate di Consolo alla torre di «Babele» // conduttore: «Ma noi non abbiamo mai pensato di invitarlo in trasmissione» SROMA Babele, giammai. Impiegato alla Rai di Milano, lo scrittore Vincenzo Conso_ lo, premio Strega '92 con Nottetempo, casa per casa, definisce «indecoroso» l'unico programma della tv di Stato espressamente dedicato ai libri. E lo fa in una breve intervista concessa a Giorgio Dell'Arti per «Zapping», l'inserto televisivo del Venerdì di Repubblica, in cui spara a zero contro Angelo Guglielmi, Corrado Augias e tutta Raitre, «il peggio del peggio» della televisione italiana. «Guglielmi ha travestito il suo nulla da qualcosa, trasmette vuoto e lo fa sembrare intelligente», attacca Consolo. Dando prova di scarsissimo attaccamento aziendale (da tempo i colleghi della Rai di Milano lamentano le sue prolungate assenze in ditta) Consolo nel suo furore travolge tutte le creature del direttore di Raitre. Un esempio? Samarcan¬ da: «Una trasmissione demagogica, che scavalcava tutte le regole democratiche, suscitava un'emotività spettacolare che trovava la sua ragion d'essere solo in se stessa. Spento l'apparecchio, non restava nulla». Ma soprattutto parlando del salotto di Babele Consolo diventa sprezzante, aspro, velenosamente sarcastico: «Un programma indecoroso, dove gli scrittori vanno ad esibirsi per reclamizzare i propri libri. Per fortuna quello che lo conduce, non so adesso chi sia...». Lo sa benissimo, Consolo, ma nella sua ira preferisce non pronunciare il nome della vittima. Provvede l'intervistatore: «Si chiama Corrado Augias». Lo scrittore siciliano si ostina con plateale sussiego a non nominare il nome di Augias: «Per fortuna, costui m'ha sempre lasciato fuori dalle sue trasmissioni. Gli sono grato per questo». Guglielmi non replica. Riaffiorano vecchie ruggini, che risalgo¬ no ai tempi del Gruppo '63. Già in una recente intervista a Natalia Aspesi Consolo non aveva speso parole gentili sul conto del direttore di Raitre. In quell'occasione, per non far passare i suoi giudizi critici come ritorsione polemica, Guglielmi decise di non pubblicare una stroncatura di Nottetempo, casa per casa destinata all'Espresso. Questa volta non deroga alla sua linea di condotta. A Consolo risponde con tono «distaccato e distratto», il si- gnor «Costui», Corrado Augias. «Ringrazio Consolo per la sua gratitudine», premette, «ma vorrei rassicurarlo: non abbiamo mai avuto occasione di metterlo in imbarazzo invitandolo a Babele per la semplice ragione che non abbiamo mai avuto intenzione di occuparci del suo libro in trasmissione». E questa non sarebbe una ritorsione polemica? «Ma per carità, il fatto è che dopo aver letto il libro di Consolo (non tutto, devo essere sincero), ho ritenuto quel romanzo di così alta letteratura non adatto per una trasmissione come Babele)). Non adatto il premio Strega '92? vBabele non è una rivista letteraria», spiega Augias, «è una trasmissione che dà la precedenza a romanzi che in qualche modo parlino dell'Italia di oggi. O meglio, libri dove abbiano importanza le cose raccontate più che il modo, magari letterariamente raffinatissimo, di raccontarle». Il conduttore di Babele sorvola sul «costui» di Consolo. Ma lascia intendere che Nottetempo, casa per casa non è proprio il suo romanzo preferito. Non è snobismo rifiutare nella trasmissione il premiato allo Strega? «La trasmissione è terminata il 12 giugno e Consolo ha vinto il 5 luglio. Si sapeva già da un anno che sarebbe andata a finire così, ma noi, a rigore, avremmo potuto non saperlo». Pierluigi Battista Vincenzo Consolo, premio Strega '92. A sinistra: Corrado Augias, conduttore di «Babele»

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