Dal Times onori al nemico
Dal Times onori al nemico Necrologio per l'ammiraglio italiano che beffò la flotta inglese Dal Times onori al nemico // quotidiano ha dedicato 4 colonne ad Antonio Marceglia, eroe di Alessandria Nel dicetrihfe dgl '41 affondò la «Queen Elizabeth» al largo delle coste egiziane LONDRA. Addio eroe di Alessandria, firmato «The Times». L'autorevole quotidiano londinese ha dedicato un necrologio di quattro colonne con fotografia all'ufficiale della marina militare italiana Antonio Marceglia, partito con il suo siluro «maiale» dal sottomarino «Scirè» nella notte tra il 18 ed il 19 dicembre del 1941 per colpire e mettere fuori uso nel porto di Alessandria d'Egitto la corazzata della «Royal navy» britannica «Hms Queen Elizabeth». Il «Times» ricorda che il tenente Marceglia - morto martedì scorso a Venezia all'età di 77 anni - cavalcò il suo «maiale» insieme al sommozzatore Spartaco Schergat fino alla «Queen Elizabeth». L'esplosione mise fuori uso la corazzata di 32 mila tonnellate comandata dall'ammiraglio Andrew Cunningham, ammiraglia della flotta orientale del Mediterraneo della «Royal navy». Nella stessa «ingegnosa, ardita e coraggiosa» operazione, ricorda il giornale londinese, un «maiale» cavalcato dal tenente Luigi Durand de la Penne (cui il «Times» ha dedicato un analogo necrologio lo scorso 21 gennaio) e dal sommozzatore Emilio Bianchi mise fuori uso per sei mesi e mezzo la corazzata «Hms Valiant», provocando un «ribaltamento dell'equilibrio delle forze nel Mediterraneo orientale di cui gli italiani non riuscirono però ad approfittare». L'ammiraglio Cunningham dichiarò allora «non si può non ammirare il sangue freddo di questi italiani: ogni cosa era progettata, pensata, eseguita con la massima precisione e de¬ terminazione». E il premier Winston Churchill ordinò alla «Royal Navy» di sviluppare i «maiali» britannici, i «chariots» (carrozze) che vennero poi infruttuosamente impiegati contro la corazzata tedesca «Tirpitz». Quella di Marceglia è probabilmente l'impresa massima messa a segno dalla marina italiana nella seconda guerra mondiale. «Sei uomini - scrisse il Sunday Express - cambiarono il volto di una guerra: in quella notte, il potere navale nel Mediterraneo orientale era stato invertito in senso sfavorevole agli alleati. Si dubita che mai, nella storia navale del mondo, sei soli uomini siano riusciti a compiere una distruzione così decisiva». Ma c'è un aspetto di quell'impresa che è sempre passato in secondo piano. Sotto la «Queen Elizabeth», Schergat si sentì male e Marceglia agì da solo, a tredici metri di profondità, con il respiratore automatico, salvando anche il compagno di avventura. [r. cri.] Antonio Marceglia è morto a Venezia, aveva 77 anni. Nel 1941 riuscì a beffare la Royal Navy nel porto di Alessandria d'Egitto
Luoghi citati: Alessandria, Egitto, Londra, Venezia
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