Ligresti: ho pagato un miliardo

Ligresti: ho pagato un miliardo E a Reggio Calabria finiscono in carcere 11 ex assessori. Inquisito deputato psi Ligresti: ho pagato un miliardo Dopo una notte in cella confessa a S. Vittore MILANO. Anche Salvatore Ligresti ha pagato tangenti: per la precisione un miliardo e 40 milioni per gli appalti alla Metropolitana milanese. Ma, attenzione: Ligresti dice sì di aver pagato, ma di non aver saputo a chi erano destinati i soldi. Si sarebbe limitato a versare la sua «quota» al capo-cordata dell'appalto, e cioè al costruttore Mario Lodigiani. La «verità» di Ligresti viene raccontata dal suo avvocato, Ennio Amodio, al termine degli interrogatori a San Vittore. Le contestazioni all'imprenditore - tre episodi di corruzione - si riferiscono tutte agli appalti ottenuti dalla Grassetto alla Mm. Le accuse, dice ancora Amodio, «nascono dalle dichiarazioni dell'ingegner Pavan, presidente della Grassetto prima che venisse acquisita dal gruppo Ligresti». E Pavan «aveva versato a Lodigiani delle somme: la nuova gestione ha ereditato la situazione e ha versato altre tranche di denaro. Questo perché - è sempre l'avvocato che parla - lo stesso Lodigiani diceva: «Qui, se non si paga non si lavora». Strana, pazza giornata quella del magnate della finanza, del Paperone di Paterno in quel di San Vittore. La prima notte, tra giovedì e il nero venerdì 17, Ligresti non l'ha trascorsa da solo. Assieme a lui c'è un giovane, accusato di spaccio di droga. Un giovane, più o meno ha l'età di Paolo, il terzogenito di casa Ligresti. Pressione psicologica? Forse, ma non è detto. Andrea Parini, segretario del psi, ha evitato poche settimane fa l'isolamento grazie all'«ospitalità» in cella di un ladro di Tir e di un corriere della droga. «Bravi - ha detto al rilascio -, quanta umanità ho imparato». Chissà, magari sarà questo, tra qualche giorno, il commento di don Totò. Per ora, una sola cosa è certa: lo spacciatore (o il drogato) ha fatto il letto a Ligresti. «A sessant'anni - spiega l'avvocato dell'ingegnere, Amodio - non si ricorda più come si fa. Sì, Ligresti ha fatto il militare, ma è roba di quarant'anni fa...». Intanto un altro scandalo ha portato in cella a Reggio Calabria undici ex assessori e un deputato del partito socialista. Bertone, Guzzanti e Marzolla A PAGINA 3

Luoghi citati: Milano, Paterno, Reggio Calabria