In cella l'uomo della rivolta
In cella l'uomo della rivolta CALIFORNIA Nuovo arresto per Rodney King: guida in stato di ubriachezza In cella l'uomo della rivolta Los Angeles era esplosa per l'assoluzione degli agenti che lo avevano picchiato Già alla fine di giugno era finito dietro le sbarre per aver malmenato la moglie LOS ANGELES. Rodney King ò tornato in carcere. Ma questa volta per lui non si scateneranno rivolte. L'uomo che fu picchiato a sangue da alcuni poliziotti di Los Angeles è finito in cella per guida in stato di ubriachezza. Lo hanno arrestato ieri due poliziotti ad Orange, in California. L'episodio è avvenuto all'alba, nel parcheggio di un ristorante dove Rodney King stava «vagabondando» al volante di un'auto. Alla vista degli agenti, l'uomo di colore ha dato un colpo ai freni, l'auto ha sbandato leggermente in prossimità di uno stop e si è fermata. «Quando i poliziotti in pattuglia si sono avvicinati alla portiera sinistra - ha spiegato un portavoce - hanno subito sentito odore di alcol». Sono bastati pochi istanti agli uomini in divisa per riconoscere chi era seduto al volante. «King non ha superato i test di sobrietà ed è stato trasportato nel carcere di Orange», ha raccontato l'agente Angel Johnson. Una volta in prigione, a Rodney King è stata ritirata la patente perché non ha voluto sottoporsi alle analisi del sangue e dell'urina. Ma la sua permanenza in carcere sembra non sia durata a lungo: secondo alcune fonti, infatti, Rodney King sarebbe già stato rimesso in libertà ir. serata. Il prossimo atto della vicenda sarà la decisione dell'ufficio motorizzazione: nel frattempo, a King è stato rilasciato un permesso di guida valido per 45 giorni. E' la seconda volta, quest'anno, che Rodney King viene arrestato. In precedenza era finito in cella per aver picchiato la moglie. Era il 27 giugno, poche settimane dopo la battaglia scoppiata a maggio a Los Angeles noi nome di quest'uomo di colore di 27 anni. Il ricordo di quei terribili giorni di scontri e violenze è ancora nitido, così come l'episodio che li aveva scatenati. Una vicenda cominciata il 3 marzo del 1991. Per eccesso di velocità Rodney King viene fermato da alcune volanti della polizia di Los Angeles al termine di un lungo inseguimento. Ma prima di essere portato in cella, gii agenti sottopongono l'uomo a una specie di linciaggio: pugni, calci, manganellate. Sequenze agghiaccianti che vengono riprese da un cineamatore dilettante. Con la telecamera documenta il pestaggio, le immagini vengono trasmesse centinaia di volte dalle televisioni americane e fanno poi il giro del mondo. Si apre un acceso dibattito sui metodi della polizia di Los Angeles, da più parti si muovono accuse di violenza gratuita: il pestaggio di Rodney King - è il senso dei commenti - sarebbe soltanto un episodio, come tanti altri destinati però a rimanere oscuri perché non documentati da un videoamatore o dai racconti di testimoni. E' un clima di tensione che cresce durante i giorni del processo ai quattro agenti autori del pestaggio. Ed esplode con il verdetto di assoluzione per gli agenti. La rivolta diventa assalto ai negozi, blocchi nelle strade, scontri con la polizia. Un grave bilancio: 52 morti, 3 mila feriti. Rodney King diventa il simbolo dei diritti civili violati, delle accuse razziste mosse all'America di fine ventesimo secolo. Al punto che quando la violenza si placa e il presidente George Bush lascia Washington per raggiungere Los Angeles, lo vuole al suo fianco nel sopralluogo lungo le strade che mostrano chiari i segni della rivolta, [e. st.] Rodney King è stato arrestato per guida in stato di ubriachezza
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