Come fare l'Olimpiade senza i soldi di Milano

Comefare l'Olimpiade senza i soldi di Milano NEL DUEMILA Comefare l'Olimpiade senza i soldi di Milano SMILANO I può organizzare un'Olimpiade senza gravare sulla comunità? Ueberroth, a Los Angeles '84, dimostrò che si poteva fare, guadagnandoci. Fu la svolta: spettacolo in funzione tv, dunque ricco business, confermato dalle successive edizioni. La strada che vuol seguire chi propugna la candidatura di Milano 2000. Fuori discussione l'ipotesi di chiedere anche un minimo sforzo economico al Paese o, peggio, alla città, in un momento di acuta diffidenza verso ogni pubblica iniziativa. Anzi, il presidente del comitato Milano Olimpica, Massimo Moratti, garantisce che sarà l'Olimpiade a far qualcosa per la città. Assurdo? Preventivi alla mano, garantisce di no. Le entrate (diritti tv soprattutto, ma anche sponsor e biglietti) sono quantificate, per difetto, in 1200 miliardi, di cui 700 finiranno al Ciò e 500 al Comitato Organizzatore. Serviranno per garantire a Milano strutture sportive adeguate. Pochi, visti i costi di Italia 90, ma Moratti non sogna stadi faraonici, di costosa e difficile gestione: nell'ottica di un'Olimpiade in tivù, senza fantasticare sull'ipotetico arrivo di migliaia di turisti, si bada a ristrutturare quanto esiste in Milano e cintura (Vigorelli, Palalido, Sesto, Idroscalo, e via dicendo), 20 imI pianti per una spesa globale di 150 miliardi. E altri 45 per tre centri polisportivi da costruire in aree diverse per sopperire alle carenze di strutture. La piscina? Due vasche accanto al Forum, con tribune metalliche, come a Los Angeles. Ma lo stadio olimpico? Il Villaggio? La soluzione pare pronta. L'area è quella di una raffineria dismessa dall'Agip tra Rho e Pero. C'è già l'accordo di massima: 150 miliardi per un impianto da 55-70 mila posti con un palasport da 13 mila spettatori sotto la tribuna centrale. E per i 10 mila atleti, un progetto privato di circa 3 mila abitazioni che poi verranno vendute (un business da 800 miliardi). In totale 350 miliardi, con un polmone di altri 150 per l'imprevisto. A lato, un'operazione di look per rendere ancor più attraente agli occhi del Ciò la candidatura di Milano (che peraltro già pone sul piatto le lusinghe di Venezia per la vela e la scherma). Non un'arida elencazione di campi di gara nella cintura ma quattro zone olimpiche di nome prestigioso: Castello Sforzesco (in centro), Villa Reale (Monza), Castello Visconteo .(Assago) e Borromeo (Idroscalo). La concorrenza (Berlino, Sydney, Pechino, ecc.) sarà spietata, prima della decisione nel settembre '93. Ma Moratti sa che la battaglia più difficile deve vincerla in casa, convincendo Milano. Guido Ercole ole |

Persone citate: Borromeo, Castello Sforzesco, Guido Ercole, Massimo Moratti, Moratti, Ueberroth, Vigorelli