Questa Inter è più forte della mia

Questa Inter è più forte della mia LA GRANDE ESCLUSA Orrico, da Lucca, parla finalmente dei nerazzurri, fuori dall'Europa Questa Inter è più forte della mia «E ora c'è anche un allenatore migliore di me» LUCCA. Che cosa è rimasto a Corrado Orrico di quella splendida e terribile avventura chiamata Inter? Forse solo quel velo di gel che gli modella i capelli, come mormora scherzando il suo ex allievo Donatelli che ritrova nella nuova Lucchese. Oppure quella patina di tristezza che, a malapena, riesce a nascondere dentro le sue consuete verbali sfide al mondo del calcio. L'«orso» è tornato nella sua tana, Lucca, accolto da cori pieni di affetto di chi, addirittura, lo vorrebbe alla guida politica della città, contestando gli attuali amministratori, rei di non aiutare l'industria calcio. E' un «orso» ferito ma che non rinnega la sua avventura, i mesi folli di Milano. E così mentre i tifosi toscani inveiscono contro Pellegrini e l'Inter, Orrico difende quella «sua pazzia», nell'ufficialità di una conferenza stampa improvvisata ma anche nei brevi colloqui personali coi cronisti. Resterà però deluso chi si aspettava, dopo un silenzio di sette mesi, di sentire l'orso inferocito. «Tutti vorrebbero - ha confidato - che io mi scatenassi contro l'Inter, che attaccassi Pellegrini. Non ci sto. Io non rinnego quella scelta, quel periodo. Oggi accetterei ancora la proposta di Milano. Non sono pentito e credo di aver lasciato qualche cosa di positivo. Come certe partite, come quella contro il Milan, il Parma, il Cagliari. Ho dimostrato che anche quell'Inter poteva giocare con i miei metodi, a zona. E non sono vere le storie di scontri con Matthaeus. Quello è un campione, ci siamo parlati e confrontati, questo mi ha arricchito. Così come mi hanno arricchito le testate contro il muro del campionato di A. Per me sono solo buoni ricordi, dal presidente al magazziniere. Buoni per me, sicuramente non per l'Inter. Ed io quando mi sono accorto che qualcosa non funzio¬ nava me ne sono andato. Come ho sempre fatto. Nessuno mi ha cacciato nella mia carriera. Sono fatto così». Orrico parla anche della nuova Inter: «E' più forte di quella della passata stagione, hanno speso 60 miliardi e poi hanno un allenatore migliore di me». Ecco, 60 miliardi, i soldi che Pellegrini e il suo staff hanno reputato indispensabili per rifondare l'Inter. «Mi meraviglio di chi si meraviglia. Il caso Lentini, le polemiche anche sui giornali politici, il calcio come pietra dello scandalo. Ci si dimentica, invece, che il calcio è solo una proiezione della nostra società. Che cosa volete che succeda in una società delle mazzette, della magistratura impotente, dei sequestri, della mafia che sale di venti meridiani? E' inutile e sbagliato fare i moralisti con il calcio». Giura di non avere nostalgie per la serie A: «Non mi interessa il folclore, anzi per me è stato quasi un peso. E poi in A ci sono sì quattro o cinque superclub, ma per il resto una buona squadra di B (guardate il Foggia) può fare bella figura». Dà solo un colpo d'occhio sul campionato più bello del mondo: «Il Milan è di un'altra galassia, solo la Juve se avesse accruistato Vierchowod avrebbe potuto raggiungere i rossoneri». E a Lucca? «Sarà calcio spettacolo, questo lo prometto e dovrebbero prometterlo e realizzarlo tutti gli allenatori, è il loro mestiere». Milano dimenticata? «Forse ha concluso scherzando - non ero maturo per la A, ci riproverò fra dieci anni». Brunella Ciullini Orrico stupito per lo scalpore sul caso Lentini: «Nel calcio è inutile fare ancora i moralisti»

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