«Ecologia è portare una ragazza nei boschi» di Enrico Benedetto

«Ecologia è portare una ragazza nei boschi» Il leader dei verdi francesi confessa le sue avventure erotiche in un'intervista a «Playboy» «Ecologia è portare una ragazza nei boschi» Ha sedotto venti donne «con un giro fra gli uccelli e le piante» PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Jean-Marie Le Pen ama paragonarlo a un'anguria, «verde fuori, rosso dentro». Ma - se crediamo a Playboy - Antoine Wae- ; chter resta ecologo anche nell'intimità. In una lunga intervista con il mensile - edizione francese, of course - il quarantatreenne leader ambientalista uscito trionfatore dalle amministrative primaverili e non senza ambizioni per l'Eliseo, racconta di adorare «gli amplessi nella foresta». Seduceva le nuove fiamme proponendo loro «un giro tra i boschi, a vedere gli uccelli e le piante». Funziona benissimo, dice, assai meglio che la vecchia storia delle stampe cinesi. Donne sì, ma quante? «Una ventina» risponde lui con noncuranza. L'intervistatrice sussulta. Un vero dongiovanni rurale, biologico. Ma c'è di meglio. Oltre a prediligere gli scenari bucolici, Antoine Waechter confessa rigogliosi appetiti. Destinataria ormai esclusiva - giura - la moglie, che stregò durante una crociera sulla Loira: terra e acque, vero ecosistema di Eros. Se i francesi - spiega una fresca indagine sull'Aids - fanno l'amore due volte la settimana, quest'infaticabile alsaziano ha una media quasi giornaliera. E non manca l'exploit giovanile: «4 rapporti consecutivi». Fantasmi? «Li ho, come ognuno, ma tendo a realizzarli». Perversioni? «Mi turba solo la zoofilia». Almeno qui, l'animalista prende la rivincita sull'Homo Eroticus. Predilezioni? Anche, seno - «dev'essere armonico» - e «coeur fessier», vero cimento per il traduttore. Pare sia l'intersezione fra le natiche. Sul pruriginoso colloquio di Playboy, il Canard Enchàiné infieriva ieri doviziosamente. Titolo: Waechter, bestia sessuale. L'intervista colpisce per due buone ragioni. Uno: in Francia il gallismo tra i politici costituisce regola, con esempi anche autorevolissimi; ma non citabili. Neanche il macho Le Pen vanterebbe in pubblico le sue prerogative amatorie. E comunque i media si auto-censurano volentieri. Gary Kart potrebbe appartarsi tranquillamente con Donna Rice nella forèt di Fontainebleau, e nessun giornale mai pubblicherebbe l'indiscrezione. Con i suoi amori in camporella per la gioia dei lettori Antoine Waechter sfata quindi un tabù ancestrale. Secondo: quelle dichiarazioni rivoluzionano il personaggio. Il presidente di «Les Verts» è considerato da sempre uomo enigmatico, freddo, virgineo e fondamentalista come - dicono i critici - la sua ideologia. Frangia di sbieco, giacche verdine' che fanno rabbrividire i lookmanagers, mai un sorriso alla tv, finora sembrava il solo alieno nell'azzimatissimo caravanserraglio politico francese. Unica deroga estetica: proteggere la calvizie. Come per Baudo, su Waechter fioriscono da sempre voci malevole. Ha davvero il parrucchino? Quando Pierre Bérégovoy stava reclutando i ministri, un animatore buontempone di «Radio Skyrock» telefonò al capofila ecologista spacciandosi per la segreteria del premier. - Volevamo chiederle se accetterebbe incarichi ministeriali. «Potevate dirmelo prima. Abbiamo appena deciso di restar fuori. Ma si può aggiustare». - Bene, tuttavia c'è ancora qualche problema, ad esempio la sua parrucca. «E' solo un coadiuvante». - Ok, ma non dà l'immagine giusta. Bére vuole trasparenza, ministri sinceri fin nel minimo dettaglio. Allora, è disposto a togliersela? «Be', penso di sì». Il dialogo terminò sul Canard, Parigi rise di gusto. Playboy va alla carica, e qui Waechter mostra le uniche reticenze. «Guardi, i capelli che vede sono tutti, in pratica, miei». Bella risposta. Sui rapporti con le donne ci sono più certezze. Nella campagna presidenziale '88, riferì il Nouvel Observateur, una fan di Lilla interruppe il suo beniamino alla tribuna dopo la seconda cartella di mesta lettura: «Antoine, ti prego, sii erotico». Con l'intervista a Playboy l'acquariano Waechter sembra ora accontentarla. Sentiamolo narra- re il primo bacio. «Avevo 15 anni. Lei, Agnès, era bruna. Finì male. Qualcun altro la mise incinta e dovette sposarsi sedicenne». Molti souvenir, ma una sola certezza: «Rendo le mie conquiste felici. A livello fisico, voglio dire». «L'amore mi piace farlo con la luce accesa. Anche l'occhio vuole la sua parte». Il presidenziabile Antoine ammette di dormire nudo. Ma se tra le coltri non vi è compagnia femminile, mette il pigiama. In alternativa al letto, le sere estive da trascorrere «open»: «E' ancora più bello» commenta lui. Attenzione, compagne ecologhe. Waechter ama le donne pure con l'olfatto. «Credo agli odori. Quelli sgradevoli mi disgustano. Una coppia dura se il naso è d'accordo». «Bionde o no, mi è uguale. Occorre soltanto proporzione. I seni devono essere in armonia con il resto del corpo». Altri ricordi infantili: «Mi piaceva "draguer" le ragazze in piscina». Morale: il sesso è natura, fa bene, disinibisce, parola di un ecologo sempreverde. Quale modello, in gioventù, aveva il donnaiolo Napoleone. Adesso, «direi Parsifal». Ma all'eterno femminino cede senz'altro più volentieri che l'eroe del Graal. E, malgrado le pressioni, rifiuta il vegetarian esimo. Figlio di macellaio, Antoine Waechter rivendica per sé anche a tavola le gioie carnali. Enrico Benedetto «Bionde o no, mi è uguale. Ma attenzione agli odori: una coppia dura se il naso è d'accordo» Antoine Waechter: scenari bucolici e compagnie femminili (con l'aiuto di un buon parrucchino anticalvizie)

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