«Dateci le Olimpiadi, non ci sarà corruzione»

«Dateci le Olimpiadi, non ci sarà corruzione» Massimo Moratti guida l'iniziativa sostenuta da Bocconi e Politecnico, scoppiano le polemiche «Dateci le Olimpiadi, non ci sarà corruzione» Milano, imprenditori di nuovo alla carica: i soldi li mettiamo noi MILANO. Dal doppio anello inox delle manette, ai cinque cerchi delle Olimpiadi: un gruppo di imprenditori meneghini capitanati da Massimo Moratti (petrolio e affini) vuole, fortissimamente vuole, le Olimpiadi a Milano. Quando? Nell'anno di grazia 2000. Perché? Per rilanciare Milano ferita. Plausibile? «Sì, plausibilissimo» risponde Piero Borghini, sindaco di questa seconda giunta appena nata, dopo lunghissimo travaglio. Dice il sindaco: «Sarebbe un segnale forte di rinascita, un punto di svolta». Poi dubita: «Certo che l'immagine della città ha patito molto... Anche all'estero... Non so se il Comitato internazionale olimpico se la sentirà di dire sì...». La candidatura delia città era cosa fatta già nel settembre del 1991, proposta dalla giunta di Paolo Pillitteri (inquisito per corruzione), approvata dal Coni di Arrigo Gattai (inquisito per la risistemazione dell'Olimpico), applaudita dall'allora ministro dello Sport Carlo Tognoli (inquisito per corruzione). In questi mesi tanto è accaduto a Tangentopoli. Talmente tanto da ingombrare per intero la mente (e il cuore) dei politici. Ma nulla di attinente alle gare sportive. Ci riprovano adesso gli imprenditori che Moratti ha raccolto nell'associazione «Milano Duemila», vicepresidente il neo assessore allo Sport - e imprenditore - Massimo Moretti. Dicono: per attrezzare la città con stadio olimpico, impianti sportivi, villaggio per gli atleti servono (lira più lira meno) 500 miliardi. I soldi li mettiamo noi imprenditori. L'area la possiamo trovare: una ipotesi è quella tra Rho-Pero dove l'Eni dismetterà le raffinerie. Troviamo i modi, le idee e quant'altro. Assicurano la consulenza delle università: il Politecnico, per le strutture; la Eocconi per il marketing e la gestione di bilancio; l'Istituto di cibernetica della Statale per informatizzare l'evento. Mostrano progetti, planimetrie. Misurano gli incrementi del verde e assicurano che non ci sarà la solita devastazione di cemento. Hanno una soluzione perfino per le 3 mila villette (10 mila posti-letto) del possibile villaggio olimpico: trasformarlo a fine Giochi nel primo campus universitario di Milano. Tutto perfetto. La città può correre la sua gara contro le altre candidature - Berlino, Pechino, Sydney, Toronto - e provare a vincere. Troppo ottimismo? Borghini ha voglia di crederci: «Lo so, la gente direbbe subito: ecco il primo atto di una nuova commedia di scandali, tangenti, corruzioni. Io dico che non ci dobbiamo rassegnare, ma uscire da questo choc che paralizza tutto e tutti». E' una partita da seguire. Pino Corrias

Persone citate: Arrigo Gattai, Borghini, Carlo Tognoli, Massimo Moratti, Massimo Moretti, Moratti, Paolo Pillitteri, Piero Borghini, Pino Corrias

Luoghi citati: Berlino, Milano, Pechino, Rho, Sydney