Sei mesi al medico negligente

Sei mesi al medico negligente Il sanitario non si accorse che era diabetica: assolti quattro colleghi Sei mesi al medico negligente Causò la morte di una donna operata al Martini Si è concluso con quattro assoluzioni e una condanna il processecontro cinque medici, accusati di concorso in omicidio colposo per aver provocato la morte di una paziente, Eugenia Corso, 72 anni. Il 30 maggio '86, l'anziana donna, che si era fratturata un femore, era stata ricoverata all'ospedale Martini. Morì quattro giorni dopo per un blocco renale: per l'accusa, i cinque medici non erano intervenuti in tempo per abbassare il livello di azotemia della paziente. Imputati erano il primario' della divisione ortopedia, professor Luigi Tos, 63 anni, gli aiuti Antonio Borracine 44 anni, e Enrico Fiorio, 56 anni, gli assistenti Marcello Vespasiano, 44 anni, e Maria Grazia Barberis, 40 anni. I giudici della prima sezione del tribunale hanno assolto quattro sanitari e hanno condannato a sei mesi di reclusione il dottor Fiorio, che avrebbe visto per primo i risultati delle analisi a cui era stata sottoposta la paziente e che non avrebbe valutato la gravità del caso. Eugenia Corso, soggetto fortemente diabetico, il 31 maggio fu sottoposta alle analisi previste per ogni paziente che deve affrontare un'operazione. I dati mostravano un livello molto alto di azotemia e furono visti dall'aiuto Fiorio che era in servizio quel giorno alla divisione di ortopedia. Il primo giugno la pa¬ ziente fu visitata dall'anestesista. Il 2 giugno, l'assistente Vespasiano sottopose alle terapie del caso la paziente per abbassare il tasso di azotemia, ma il 4 giugno Eugenia Corso morì per un blocco renale. Il pm Anna Maria Loreto aveva chiesto la condanna a sei mesi di reclusione, oltre che per Fiorio, anche per l'assistente Vespasiano e l'aiuto Borracine ma i giudici hanno escluso la responsabilità di questi ultimi due sanitari. L'assistente Vespasiano (avvocato Volante) fu l'unico ad adottare la terapia giusta seppure in ritardo. Borracino (avvocato Zancan), era in servizio il 31 maggio ma non fece in tempo a vedere gli esami. Il primario Tos (avvocato Delgrosso) non aveva alcun obbligo di visionare personalmente le analisi. Assoluzione anche per la dottoressa Barberis (difesa dall'avvocato Balosso) di servizio al pronto soccorso il giorno 2 giugno. Fra gli assolti anche il primario dell'ospedale prof. Luigi Tos