Alfieri senza Stabile tre stagioni in una di Se. Tr.

Alfieri senza Stabile tre stagioni in una Da ottobre commedie, operetta, danza Alfieri senza Stabile tre stagioni in una TORINO. Una stagione di teatro leggero, una di operetta, e adesso anche una di danza. Lasciato libero dallo Stabile di Torino, che si rifugia in sale più economiche, l'Alfieri si espande e squaderna dal prossimo autunno una serie fittissima di appuntamenti presentati ieri dai patron Germana Erba e Gian Mesturino, insieme alla figlia Miriam neoattrice, ma soprattutto in presenza di Ernesto Calindri e di Franco Barbero. Dunque «Il fiore all'occhiello» tradizionale (è la quattordicesima stagione di teatro brillante e musical); poi il Festival dell'operetta arrivato addirittura alla trentottesima edizione. Infine «La magnifica danza», neonato cartellone di danza. E incominciamo dal «Fiore all'occhiello» che alterna momenti di puro divertimento a musical, a teatro più impegnato. Si parte con «Spirito allegro» di Noel Coward (27 ottobre) con Paola Gassman e Ugo Pagliai. Si prosegue con il grande Glauco Mauri in «Tutto per bene» di Pirandello (10 novembre). Renzo Montagnani fa «Il sarto per signora» di Feydeau dal 17 novembre. Sandro Massimini dall'operetta si è convertito al musical con una versione italiana di «My Fair Lady» dall'8 dicembre. «Arsenico e vecchi merletti» è lo spettacolo di Capodanno, con Geppy Glejeses, Marina Suma e due grandi del teatro di ieri Regina Bianchi e Isa Barzizza, dal 29 dicembre. L'anno nuovo incomincia con Ernesto Calindri impegnato in «Pensaci Giacomino» di Pirandello dal 19 gennaio; Johnny Dorelli ci prova con una nuova commedia di Keith Waterhouse, «Jeffrey Bernard is unwell» è il titolo provvisorio, messa in scena da Pietro Garinei; dal 16 febbraio. Lina Sastri è «Margherita, la signora dalle camelie» di Dumas dal 4 marzo nell'adattamento e regia di Giuseppe Patroni Griffi. Chiude Enrico Montesano, dal 14 aprile, in un grande musical di Garinei e Giovannini. Ma intanto il teatro avrà un anticipo all'inizio di ottobre con Ileana Ghione alia prova in «L'importanza di chiamarsi Ernesto» e Antonella Steni in «Chiamami Nanay». L'operetta vede alla ribalta prima la Giovane Compagnia d'Operette all'inizio di dicembre in «La principessa della Czarda» e «Vedova allegra»; poi La Compagnia italiana di Operetta di Franco Barbero, a cavallo fra marzo e aprile con «Il paese dei campanelli», «Vedova allegra», «Cin ci là», una serata di gala e il nuovo allestimento di «Sogno di un valzer». E infine la danza che nel cartellone dell'Alfieri si fregia dell'aggettivo di magnifica. Si parte con un colpo importante, la prima assoluta della «Cenerentola» molto personale di Lindsay Kemp il 12 gennaio. Il resto del cartellone è uno snocciolare di beniamini del pubblico torinese: i Momix dal 2 febbraio, Luciana Savignano con la Compagnia del Nuovo in una novità assoluta dal 16 marzo. Carla Fracci si mette sempre più spesso alla prova con i grandi personaggi, questa è la volta della Duse in «Eleonora dalle belle mani» dal 27 aprile. Chiudono gli I.S.O. di Daniel Ezralow dal 4 maggio. Come sempre molte agevolazioni per gli abbonati, compreso un accordo con Tele + 1. [se. tr.]

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