Passerella parigina per Babar e Celeste elefanti griffati

Passerella parigina per Babar e Celeste elefanti griffati Lacroix e Givenchy vestono i pupazzi Passerella parigina per Babar e Celeste elefanti griffati L' ABITO fa l'elefante, eccome. Babar e Celeste, coppia di leziosi pachidermi che popola l'immaginario dei bambini d'Oltralpe, sono stati rivestiti di tutto punto dai più celebri stilisti dell'alta moda francese. Un guardaroba invidiabile, creato appositamente per il sessantesimo compleanno dei due pupazzi ed esposto in questi giorni al Musée en Herbe di Parigi. Tarchiati, ma con stile. Gli elefantini, usciti nel 1932 dalla penna del loro creatore Jean de Brunhoff con una vivace propensione all'eleganza, sfoggiano ora modelli disegnati sulle loro forme paffute da 27 couturier di grido. Una passerella di coccole, di divertiti omaggi sartoriali. Altro che Barbie e Ken: ai due più popolari colleghi-bambolotti americani, equipaggiati per tutte le occasioni ma più pacchiani e senza allure, Babar e Celeste oggi fanno mangiar polvere. Nei padiglioni del museo, decine di elefantini restano vezzosamente in posa seduti ai tavoli di bistrot in miniatura, nell'atto di conver i ll sare in una galleria d'arte o all'Ile Saint-Louis. Doveva essere, nelle intenzioni del ministero degli Esteri che l'ha affidata 5 anni fa alla storica dell'arte inglese Carol Mann, una rassegna «tipicamente francese». Centro. L'estrosa Celeste secóndo Christian Lacroix sfoggia un cappellino color fucsia tortile e turrito, da cui spunta ari fiorellino grande quanto la sua pro- boscide; oppure indossa un candido abito da sera incrostato di lustrini e abbandona con negligenza un boa di struzzo sulle spalle. Lo stilista più fantasioso di Francia non ha tralasciato di appenderle ai lobi delle enormi orecchie pesanti cerchi d'oro o minuti fiorellini di Strass. Hubert de Givenchy, più austero, fa passeggiare l'elefantina in Place Vendòme con un abitino Anni Venti a fresche righe estive, mentre Sonia Rykiel mette in testa a Celeste un cappello nero ridondante di gioielli, che non si sarebbe mai sognata di disegnare per una donna. Non è meno civettuolo lui, Babar, che un giovane talento come Stéphane Plassier veste con un completo di seta («per tenerlo bene al caldo») e un malandrino berretto. Accessori a profusione, e nei più raffinati materiali: daino per i guanti e coccodrillo per le borsette. Per tacere degli occhiali da sole di Philippe Model. Proprio vero: ricchi si può diventare, ma (elefanti) eleganti si nasce. Maria Chiara Bonazzi L'elefantina Celeste vista da Lacroix: cappellino fucsia e abito a pois

Luoghi citati: Francia, Parigi