Paralisi a Messina per i "tagli" Pirelli di F.alb

Paralisi a Messina per i "tagli" PirelliIn serata l'azienda blocca i licenziamenti Paralisi a Messina per i "tagli" Pirelli MESSINA. Un sospiro di sollievo per i 1500 dipendenti del gruppo Pirelli: il ministro del Lavoro Nino Cristofori, incontrando separatamente le parti al ministero, è riuscito ad ottenere il blocco delle procedure di licenziamento e mobilità per i millecinquecento lavoratori degli stabilimenti di Villafranca Tirrena, Tivoli e Milano. La notizia allenta così la tensione venutasi a creare a Messina, dove dall'alba di ieri i 711 lavoratori dello stabilimento di Villafranca Tirrena hanno bloccato gli imbarcaderi, impedendo le operazioni di traghettamento dei treni fra l'isola e la Calabria. I collegamenti ferroviari fra la Sicilia e il resto d'Italia si erano così interrotti. Una protesta clamorosa, dura, disperata: il giorno prima, al posto del cartellino da timbrare, gli operai della Pirelli avevano trovato una lettera di licenziamento, senza alcun preavviso. L'azienda, che parlava di «sospensioni» dal lavoro, voleva cessare la produzione nel prossimo set¬ tembre e chiudere definitivamente lo stabilimento. E così, ieri mattina i lavoratori hanno deciso la loro controffensiva, un modo per richiamare con clamore l'attenzione sulla loro vicenda. L'ultimo traghetto riuscito ad attraccare al molo della stazione di «Messina Marittima» è stato il «Villa», poco dopo le 6,40. Dopo, è stato il caos. Ieri sera erano una ventina i treni provenienti dal Nord e diretti in Sicilia bloccati alla stazione di Villa San Giovanni, in Calabria. Da lì, i passeggeri hanno dovuto trasferirsi con i bagagli, prima a piedi poi con l'ausilio dei pullman, agli imbarcaderi dei traghetti privati che trasportano solo auto; hanno attraversato lo Stretto; poi, dall'altra parte della costa, sono stati trasferiti alla stazione ferroviaria e da lì fatti salire su un altro treno. E' andata così per tutta la giornata, con i lavoratori della Pirelli seduti sul binari o davanti alle navi, con cartelli e striscioni. [f.alb]

Persone citate: Nino Cristofori