Anche De Michelis inquisito per corruzione

Anche De Michelis inquisito per corruzione A Milano arrestato il numero due della Techint, un avviso a Gadola e al presidente degli imprenditori edili Anche De Michelis inquisito per corruzione L'ex ministro: i giudici mi accusano in base a teoremi politici VENEZIA. Le inchieste sulle tangenti in Veneto hanno coinvolto anche l'ex ministro degli Esteri Gianni De Michelis, dopo l'ex responsabile dei Trasporti Bernini: per lui è stato spedito un avviso di garanzia in cui si ipotizza il reato di corruzione. Sdegnata la replica di De Michelis: accusa i giudici di essersi costruiti un «teorema» sulle spartizioni delle mazzette e che la sua vicenda è una strumentalizzazione a fini politici. Intanto a Milano l'inchiesta continua a fare vittime. Si indaga sugli appalti e le bustarelle per il «Mercato ittico e dei fiori». Nell'occhio del ciclone il consorzio Ripem. E' stato arrestato il vicepresidente della Techint, Paolo Scaroni. Sei le informazioni di garanzia, tra gli altri a due «grandi moralizzatori»: Luca Beltrami Gadola, titolare della omonima impresa di costruzioni, e Claudio De Albertus, presidente della Borio Mangiarotti. SERVIZI ALLE PAGINE 4 E 5 Gianni De Michelis

Persone citate: Bernini, De Michelis, Gadola, Gianni De Michelis, Luca Beltrami Gadola, Mangiarotti, Paolo Scaroni

Luoghi citati: Milano, Venezia