Un massaggio all'olio per la collana di perle

Un massaggio all'olio per la collana di perle Un massaggio all'olio per la collana di perle «A; IUTO per la mia vecchia collana di perle! .Come provvedere al meglio alla conservazione? E le perle si possono pulire o è vietato toccarle?». A Marinella Verre di Aosta risponde il dottor Sergio Della Valle, perito del tribunale ed esperto di gioielli: «Si sa che le perle coltivate sono frutto dell'ingegno dell'uomo applicato a una meraviglia della natura e si differenziano dalle perle vere (dette anche naturali o orientali) solo perché vi è l'intervento di un corpo estraneo nel mollusco. La conseguenza è che le perle coltivate e quelle vere hanno identica composizione chimica, anche se quelle vere sono ormai autentica rarità e sono state sostituite da quelle coltivate». Per la conservazione, alcuni suggerimenti possono essere utili: «Ricordiamo anzitutto che la perla è composta da sostanze organiche contenenti acqua e da cristalli di carbonato di calcio. Attenzione, quindi, al calore e agli acidi perché può disidratarsi e corrodersi. E occorre anche un minimo di attenzione quando si ripone la collana di perle: è indispensabile proteggerla e non mescolarla alla rinfusa con altri gioielli o oggetti metallici. E questo vale per tutte le gioie che non devono essere né lasciate a contatto tra loro né lasciate cadere in un contenitore». Precisa l'esperto: «Da sempre si sente dire che le perle devono essere portate per una loro migliore conservazione, ma ci possono essere anche effetti negativi provocati da una sudorazione acida che può intaccare il carbonato di calcio. Noi sappiamo che il valore della collana dipende anche da una buona luce e dai riflessi omogenei (caratteristica che viene definita "Oriente"); quindi, si deve osservare il gioiello: se la collana tende a diventare sempre più opaca, il sudore o i cosmetici hanno incominciato un'azione che non è esagerato definire distruttrice. «La soluzione migliore è sempre rivolgersi a uno specialista. Ma vi sono anche buone abitudini da non dimenticare. Quan¬ do fa molto caldo è consigliabile lavare e asciugare la collana dopo averla indossata. Inoltre, un massaggio all'olio di oliva con una pelle scamosciata è un rimedio eccellente per rivitalizzare le perle. Non si chiede di procedere a una simile operazione tutti i momenti, ma non è neanche logico continuare a indossare una collana fino a quando si rompe il filo. A proposito del filo un ultimo consiglio importantissimo: è proprio il filo che può assorbire sudore e altre sostanze nocive e corrodere le perle dall'interno, esattamente come una carie. Conseguenza? E' bene fare rinfilare le perle almeno ogni sei mesi e non soltanto per ragioni di sicurezza». Da Rosalba: «Che cos'è il sorbo e le sue bacche sono commestibili?». Risponde la dott. Elena Accati: «Spontaneo in tutta Europa, il Sorbus aucuparia (sorbo degli uccellatori) appar¬ tiene alla famiglia delle Rosacee; la sua etimologia deriva da due parole latine, avis = uccello e capio=esca (in quanto in passato serviva come esca ai cacciatori per attirare tordi e tordelle). E' un bell'albero a foglie decidue composte che in autunno si colorano di rosso. Un tempo si credeva che l'albero fosse in grado di respingere le streghe e quindi era piantato vicino alle case e alle chiese. I suoi frutti sono pomi rossi ricchi di vitamina C, che consumati cotti servono per preparare una salsa che accompagna la selvaggina. Il legno, duro e flessibile, dal cuore rosso, è usato per fare manici di utensili e piccole sculture. «Ma esiste un altro sorbo, il Sorbus domestica, spontaneo in Italia, diffuso in boschi e a margini dei campi. Le bacche si facevano fermentare per ottenere una bevanda simile al sidro. Altri sorbi sono il vilmorinii proveniente dalla Cina (usato come ornamento dei giardini) e il Sorbus aria o sorbo montano, chiamato anche albero bianco perché le sue foglie sono coperte di peli bianchi che ostacolano la perdita di acqua su terreni molto secchi». Simonetta

Persone citate: Elena Accati, Marinella Verre, Quan, Sergio Della Valle

Luoghi citati: Aosta, Cina, Europa, Italia