Torniamo alla mattonella

Torniamo alla mattonella Torniamo alla mattonella Tra i risparmiatori in banca ride solo chi ha il conto in rosso Il più infelice è un dipendente Rai. L'imposta patrimoniale sui depositi bancari e postali - l'ormai famoso 6 per mille sull'ammontare disponibile il 9 luglio - l'ha colpito a tradimento: «Ho lasciato scadere i Bot l'8 luglio perché temevo venissero tassati, così tutti i miei risparmi sono finiti sul conto. Una sfortuna». Il più allegro è uno psicoterapeuta: «Sono in rosso. Mi daranno il sei per mille di quel che non ho?». Tra i due, una gamma quasi infinita di variazioni sul tema, di sfumature che vanno dalla rabbia alla rassegnazione, alla comprensione (poca). Insieme con la patrimoniale sulla casa, il prelievo fiscale straordinario sui depositi fa piovere sul governo critiche non troppo originali. Soprattutto, non piace il principio. «Non è davvero una cosa ben fatta - si lamenta Gianna Meccia, pensionata, sulla soglia del Sanpaolo, in piazza San Carlo -. Questa tassa colpisce chi ha pochi soldi. Chi ne ha tanti non la sente». Dentro, tra un'operazione e l'altra, ci s'informa. C'è chi ha firmato un assegno «importante» il 5, ma il 9 non era stato incassato... «Per ora sappiamo solo quel che hanno scritto i giornali - spiegano gli impiegati -. Restano molti aspetti da chiarire. Per esempio, l'ammontare disponibile: si riferisce al saldo contabile, cioè alla liquidità del 9 luglio, oppure alla valuta? Nel frattempo, cerchiamo di far capire che noi siamo soltanto esecutori». E Pier Francesco Perucca, vicedirettore dell'agenzia 4 della Banca Popolare di Novara, ribadisce: ((Aspettiamo spiegazioni». Intanto, in vista del 21 settembre (entro quella data gli istituti dovranno eseguire i versamenti) ci si attrezza contro i «fisco-furbi»: il Sanpaolo e il Credito Italiano hanno disposto di far riferimento al saldo contabile, cioè alla somma risultante il 9 luglio. Per strada, la patrimoniale è tema di ragionamenti e previsioni. Angelica Frassetto, artista lirica, cliente Crt: «Il punto è che non vogliono colpire i grandi evasori». Due pensionati: «La prossima volta toccherà a Bot e Cct». E uno di loro fa il conto di quanto gli costerà la manovra economica: «Due milioni e cen- tornila tra conto corrente e casa. Ma le finte pensioni di invalidità non si toccano?». Domanda ripetuta da Ugo Fiore, chimico. Come in una recente canzone di Baccini, per lui responsabile di tutto è Andreotti. Giorgio Monticelli, impiegato, cliente Bnl, è pessimista: «Tutti dobbiamo farci carico della situazione, ma di fronte al rischio di vedersi portar via gli interessi ci sarà chi tornerà al sistema del gruzzolo sotto la mattonella». Pietro Balladino, autista, è deciso: «Toglierò i risparmi dal conto e comprerò i Bot a tre mesi. E mi rifornirò al più presto di gasolio per riscaldamento: non si sa mai». Nei Bot crede anche Romualdo Gregoraci, ferroviere: «Vado a chiedere informazioni, tanto vale capire in fretta che cosa fare». Nella stessa agenzia Sanpaolo, alle Molinette, entra Rita Fontanari, casalinga-filosofa: «Bisogna vivere alla giornata. Altro che risparmio», [m. t. m.] Da sinistra, Giorgio Monticelli e Angelica Frassetto, in alto Ugo Fiore «Rischiamo di vederci portare via tutti i risparmi»

Persone citate: Andreotti, Baccini, Gianna Meccia, Giorgio Monticelli, Pier Francesco Perucca, Rita Fontanari, Romualdo Gregoraci, Ugo Fiore

Luoghi citati: Novara