Il vero cuor di leone sta in una carrozzella di Cristiano Chiavegato

Il vero cuor di leone sta in una carrozzella FORMULA 1 Frank Williams, paralizzato per un incidente stradale, è l'uomo che sta lanciando Mansell verso il titolo Il vero cuor di leone sta in una carrozzella Ex pilota, manager sportivo e costruttore, ha 50 anni e tre figli «Il nostro segreto? Tanto lavoro e una buona programmazione del team» SILVERSTONE DAL NOSTRO INVIATO Nella mattinata di sabato 8 marzo 1986, una stupenda giornata di sole in Inghilterra, Virginia Williams ricevette una telefonata dal marito. «Arrivo stasera. Mi raccomando, prepara la pasta. Sì, le tagliatelle. Domani voglio essere leggero e in forma, desidero correre la mezza maratona di Portsmouth. Tanti baci». Poche ore dopo un'altra comunicazione annunciava che Frank Williams era ricoverato all'ospedale di Marsiglia, in lotta fra la vita e la morte, per un incidente stradale occorsogli mentre dalla pista di Le Castellet, dove era terminata una serie di test, viaggiava verso l'aeroporto di Nizza. Da quel giorno tristissimo e doloroso Frank Williams, un uomo carico di energie, è relegato da tetraplegico su una carrozzella. Muove a malapena le mani. Eppure gli è rimasta la stessa carica di prima, di quando a 27 anni aveva cominciato l'avventura di costruttore nel mondo delle corse. Tre mesi fa, padre di tre figli, ha festeggiato i 50 anni: è nato a South Shields, in riva al Tamigi, il 16 aprile 1942. Ha vinto 4 titoli mondiali marche di FI e tre volte i suoi piloti hanno conquistato il casco iridato. E altri due sono in arrivo quest'anno. Dietro ai trionfi di Nigel Mansell c'è questo personaggio incredibile. «I risultati sono il riconoscimento - dice Frank Williams del duro lavoro che abbiamo sempre svolto. Della determinazione e della programmazione della squadra. Non c'è nulla di casuale. Semmai, se possiamo sembrare troppo forti, è colpa dei nostri rivali che ora hanno perso contatto. Ma non mi illudo, siamo pronti a dare ancora battaglia. Per questo motivo, nelle nostre officine di Didcot c'è già una vettura nuova, la FW 15. Ma la tireremo fuori solo se sarà necessario. Non vogliamo dare indicazioni agli avversari». In questa frase c'è tutto Frank Williams che gestisce il team da sempre in simbiosi con il progettista Patrick Head, che è anche comproprietario della società. Il senso della competizione, il non voler lasciare nulla di intentato, la capacità di reagire sempre con metodo: ecco i suoi segreti. «Ho passato molti momenti difficili, ma con un po' di fortuna me la sono sempre cavata. Oggi la Williams Grand Prix Engineering è una solida azienda con quasi 200 dipendenti. Spendiamo meno della McLaren e della Ferrari. Ma sono convinto che i nostri investimenti sulla ricerca e sullo sviluppo siano superiori a quelli della nostra "cugina" inglese». In una squadra automobilistica c'è il problema tecnico, che voi avete risolto nel migliore dei modi con lo staff di Patrick Head e dal 1989 con il contributo della Renault per i motori. Ma soprattutto è difficile la gestione dei piloti, autentiche primedonne... «Noi abbiamo sempre operato, per quanto riguarda i corridori, in due direzioni. Non cerchiamo di scoprire nuovi talenti, preferiamo professionisti validi e già collaudati. E poi vogliamo sempre essere molto chiari con Io- ro. La squadra prima di tutto». Si parla in questi giorni di «mercato-piloti». Cosa farà la Williams? «Non posso rivelare i nostri programmi. Troppe volte sono stato bruciato. L'unica cosa che posso dire è che faremo di tutto per tenerci Nigel Mansell. Con Ayrton Senna non sono né sposato, né fidanzato. I piloti, comunque, sono tipi molto particolari: Alain Prost ha creato un sacco di problemi alla Ferrari, Senna rompe le scatole ai giapponesi della Honda, Nigel soffre di complessi di persecuzione. Fate voi...». In mezzo alle righe, anche se tutti gli interessati smentiscono, per ora, si dice che le pressioni della Renault avrebbero indotto la Williams a ingaggiare Prost per il 1993. Un'operazione che potrebbe mettere in crisi Mansell e la sua squadra, come del resto era già successo in passato. Ma Frank Williams ha certamente degli assi nella manica: con una vettura vincente, di fronte ai capricci (e alle eventuali esorbitanti richieste economiche del pilota inglese) non esiterà a minacciare di metterlo alla porta. Polirebbe dirgli: «Abbiamo già Prost e una vettura vincente. Cercati un posto». Ma non dovremo attendere molto per avere una risposta ufficiale, quando Mansell avrà matematicamente vinto il titolo mondiale. Cristiano Chiavegato «i corridori sono tipi particolari Voglio ancora Nigel ma niente capricci» Frank Williams, padre-padrone di una scuderia oggi imbattibile

Luoghi citati: Inghilterra, Nizza