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Ventura aspetta e spera Ventura aspetta e spera «Amato ha solo adesso servono tappato il buco riforme vere» MILANO. La manovra? «Una mezza patrimoniale che sulla Borsa avrà contraccolpi generali, quelli che subiranno tutti». La privatizzazione degli enti pubblici? «Un buon modo di affrontare il problema, purché non resti un libro dei sogni». Interpreta l'umore di Piazza Affari, Attilio Ventura, presidente degli agenti di cambio milanesi. In Borsa il parterre è diviso tra pessimisti incalliti e possibilisti. E lei, Ventura, boccia o assolve la manovra di Amato? Pronta la risposta: «Aspetto di vedere il secondo tempo. Per ora si è chiuso il buco, adesso servono riforme strutturali». E nel secondo tempo cosa dovrebbe succedere? Dovrebbero arrivare quelle riforme che nella manovra si son viste poco o niente. Riforma delle pensioni, privatizzazioni, su cui qualcosa si è saputo. Sanità, trasferimenti agli enti locali sui cui, invece, non si sa nulla. Privatizzazioni, ha parlato di libro dei sogni. Il rischio è questo se non verranno calate m un mercato efficiente e se lo Stato non cederà la maggioranza delle società. Se è per questo, il governo è partito con il piede sbagliato: le due holding da cui dipenderanno le nuove Spa resteranno a maggioranza pubblica. Non credo fosse possibile fare altrimenti, per ora, e trovo intelligente la scelta di collocare obbligazioni convertibili delle due holding. E' la maggioranza delle aziende a valle che va ceduta: che il governo scelga quali nell'interesse generale ma poi le privatizzi sul serio. In Borsa, anche in vista delle privatizzazioni, c'era chi si aspettava incentivi. Magari un ritocco del capital gain... Una revisione del capital gain adesso era inverosimile, anche se io resto in trepida attesa. Comunque, per stimolare l'interesse verso la Borsa ci sono tante vie: da una legge Monroy a facilitazioni sugli utili delle imprese, da una miglior collocazione delle azioni di risparmio alla revisione dei bolli. [a. z.]