IL PORTAFORTUNA DELLE VIP di Antonella Amapane

IL PORTAFORTUNA DELLE VIPIl portafortuna delle Vip IL PORTAFORTUNA DELLE VIP D IECI anni fa fece piangere Paloma Picasso. Erano lacrime di gioia. La figlia del grande pittore, amica e cliente di Saint Laurent, non credette ai suoi occhi di fronte a una collezione interamente dedicata al genio paterno. Commozione ed entusiasmo: due sentimenti che ancora oggi contagiano il pubblico del marchio YSL. «Non c'è sfilata che mi emozioni quanto quella del magico Yves - racconta la contessa Donatella Pecci Blunt -; forse è per questo che il mio guardaroba è un distillato della sua produzione. Dalle prime giacche sportive agli ultimi modelli da gran sera». Ricorda un'occasione speciale legata a un capo Yves Saint Laurent? «Qualche anno fa, alla Casa Bianca, indossai un completo-pantalone del couturier e fu un successone», dice la contessa, appena tornata da una crociera in Florida, dove, naturalmente, ha sfoggiato soltanto i modelli dello stilista francese. Un capo Saint Laurent dura una vita: «Certi vestiti non hanno tempo - spiega Antonella Piaggio, oggi moglie del duca Uberto Visconti di Modrone -; nel mio armadio c'è un abito bluette della casa parigina: lo metto da sei anni. Di Saint Laurent mi sono sempre piaciuti i tailleur e gli chemisier, hanno una vestibilità straordinaria. Le cinture poi, sono un capolavoro, danno un tocco inconfondibile a qualsiasi mise». Strette in un Saint Laurent ci si può presentare alla Casa Bianca come a corte: «Soltanto qualche giorno fa stavo per indossare un vecchio tailleur, nero, del sarto francese per far , visita al re Juan Carlos. Peccato fossi troppo dimagrita. Era l'abito giusto», aggiunge la duchessa Visconti. Nobildonne e vip. La clientela Saint Laurent è ad alto tasso di celebrità. E il sarto è viziatissimo in proposito: «La donna che porta meglio le mie creazioni è Catherine Deneuve; fra i miei sogni, però, c'è quello di vestire Faye Dunaway», dichiarò un anno fa Saint Laurent a Le Figaro, confessando il suo debole per la quintessenza dello chic. Paloma, Catherine, Faye. Realtà e sogno si confondono nell'universo al femminile griffato Saint Laurent. Un universo che parla spagnolo, francese e, forse, un giorno, americano. E l'Italia? Mancano soltanto le star dello spettacolo. In realtà il nostro Paese è una roccaforte dell'impero Saint Laurent, con una produzione di 40 mila abiti all'anno. Oltre alle cifre lo dimostra l'inces- sante andirivieni nelle sei boutique italiane frequentate da decine di sceltissime clienti: da Alice Bulgari a Francesca Agusta, da Alessandra e Idina Ferruzzi a Giulia Incisa della Rocchetta. «Scoprii Saint Laurent trent'anni fa, quando studiavo a Parigi. Entrai nel suo negozio e fu subito il colpo di fulmine racconta Giulia Incisa -. Il primo vestito che comprai era rosso fuoco, di seta, con una fantastica scollatura. Vorrei averlo ancora oggi. Adesso non mi separo mai da uno smoking di Saint Laurent. E' il mio portafortuna. Non so il perché, ma quando lo indosso la vita mi sorride». Tutta colpa del «magico» Yves? Antonella Amapane Alcune celebri clienti di YSL. Antonella Piaggio Visconti di Modrone (qui accanto) ne apprezza molto i tailleur e le cinture. A destra, Donatella Pecci Blunt Frequentano assiduamente le sei boutique italiane Alessandra Ferruzzi (a sinistra) e Idina (a destra), moglie di Raul Cardini

Luoghi citati: Florida, Italia, Parigi