Giallo al cromo sotto l'ombrellone di Lorenzo Del Boca

Giallo al cromo sotto l'ombrellone Sindaci e assessori: nessun pericolo, ma chi ha messo la sabbia contaminata? Giallo al cromo sotto l'ombrellone Inquinamento, la Liguria si ribella IL CASO LA RIVIERA EI NUOVI VELENI GENOVA DAL NOSTRO INVIATO Cromo nella sabbia, sotto l'ombrellone, in riva al mare di Liguria. Chi l'ha scoperto? Come mai soltanto adesso? Quali e quanti Comuni interessa? Ed è pericoloso per chi si bagna? La preoccupazione non è diventata allarme e le doverose precauzioni non sono diventate un fuggi-fuggi di turisti. Sindaci e assessori minimizzano: «Nessun pericolo». E per la verità anche i «verdi», pur non rinunciando alla polemica sulle malefatte delle amministrazioni comunali, convengono che i rischi «sono inesistenti». E, tuttavia, ormai, sono suonate le sirene e spiegare che si tratta di un falso allarme o - più propriamente - di un allarme amplificato oltre misura sembra la giustificazione del giorno dopo per evitare conseguenze e provvedimenti negativi. «Lassù, qualcuno non ci ama». E' un'altra «tegola» ecologica che precipita sugli investimenti turistici di una zona che affida la sua economia all'industria delle vacanze. Vacanze tradizionalmente «a misura di famiglie»: bambini piuttosto che giovani, relax di chi frequenta la spiaggia più che svaghi «notturni» in discoteca. Se il mare si sporca non ci sono alternative e la gente torna a casa. L'anno scorso i guai della petroliera Haven che, affondando, ha perso 140 mila tonnellate di greggio. Poi il brutto tempo. Adesso il cromo: certamente a Cogoleto, probabilmente ad Arenzano e forse in un paio di spiagge di Varazze. A ben guardare, soltanto uno spicchio della riviera di Ponente, pochi metri rispetto ai chilometri di litorale balneabile ligure. La storia comincia proprio l'anno scorso, con le conseguenze provocate dall'incidente della nave. Le correnti hanno portato verso riva l'«onda nera» del petrolio che ha incrostato le scogliere e coperto la sabbia. Gli interventi d'emergenza sono stati realizzati dai militari dell'esercito armati di pale e di sacchetti di cellophane. Tutto ciò è servito a limitare i danni ma non poteva bastare. Erano necessarie opere in qualche modo radicali per risanare la zona e restituirla ai bagnanti. Perciò le amministrazioni comunali hanno deliberato di sostituire la sabbia impastata di petrolio con quella pulita. Anche la Regione (che ha disposto un controllo incrociato di analisi) ha detto sì e, ora, neirinfuriare dei «distinguo» dichiara: «Venne fornito il nulla osta a condizione di diverse prescrizioni il cui controllo era di competenza dei comuni e delle Usi». Insomma: la colpa è di chi doveva controllare e non l'ha fatto. Ancora la Regione: «Per quanto riguarda il materiale prelevato dovevano essere verificate e previamente certificate almeno le caratteristiche batteriologiche, l'assenza di idrocarburi e cromo esavalente». I controlli sono stati fatti? «Certamente sì». Gli amministratori giurano di aver rispettato le procedure. L'assessore pidiessino di Arenzano Stefano Porcù aggiunge: «Abbiamo scavato all'imbocco del porticciolo che periodicamente deve essere ripulito dalla sabbia riportata dalle correnti. In quel modo si sono ottenuti due risultati: realizzare la manutenzione ordinaria sul porto e ottenere il materiale per "ripasciare" le spiagge». Cinquemila metri cubi di sabbia. E i risultati dei controlli? «Buoni. Che dico buoni? Ottimi. E per completezza devo aggiungere che l'acqua - se possibile - è anche migliore: dieci anni di controlli dicono che il mare di Arenzano è sicuro. Anche l'ultimo, quello realizzato il mese scorso, evidenzia che non ci sono batteri né colibatteri, sostanze organiche o elementi in qualche modo dannosi. Niente di niente. Un mare straordinario. Invece non ci risulta che siano state fatte analisi sulla sabbia: non sulle spiagge di Arenzano per lo meno. I tecnici della Usi si sono visti questa mattina. Ovviamente. Dopo il chiasso provocato dai giornali». Anche a Cogoleto la sabbia all'origine era pulita. «Le analisi spiega il sindaco Federico Bruzzone - erano negative: sabbia buona, adatta per ricostruire le spiagge». Però non si capisce come mai il materiale pulito all'origine sia diventato sporco al momento di essere scaricato al suo posto. E' stato sostituito? Mescolato? Aggiunto più tardi? «Quello è il problema. E' grave che la direzione dei lavori non sia stata in grado di controllare la realizzazione completa delle opere». A Cogoleto l'Usi si è mossa prima degli articoli sui giornali e l'undici giugno - ha effettivamente prelevato un campione di sabbia che, esaminato il 17, ha permesso di verificare che un chilo di sabbia conteneva 20 milligrammi di cromo esavalente. Non era un controllo di routine. Piuttosto il risultato di una «soffiata» anonima che ha obbligato gli uffici a intervenire. I risultati sono stati comunicati al sindaco con la raccomandazione di provvedere. E che cosa intendete fare? «Niente - è la decisione -. Non per superficialità o disattenzione. Niente, perché non c'è niente da fare. La situazione è sotto controllo». Infatti: «I risultati dell'Usi si riferiscono a prelievi di un mese fa e sono riferiti a un solo cumulo di sabbia che oggi non è più individuabile». Accanto al porto di Arenzano, proprio sopra il torrente Lerone, l'azienda Stoppani produce il cromo esavalente che serve per la confezione di vernici. In anni passati sono state feroci le polemiche degli ambientalisti che accusavano l'azienda di essere la causa di un inquinamento scriteriato. Adesso, anche se la querelle non è risolta, gli impianti non versano i rifiuti direttamente ma vengono stoccati ed eliminati diversamente. «Ma non basta. Una produzione del genere, in una zona molto popolata e a uso turistico, non ci dovrebbe stare. Non in quel modo, per lo meno». Nicolino Piazza gestore, a Varazze, dei «bagni marini» è risoluto: «Mi meraviglio che ci si meravigli. Da tempo diciamo che si deve intervenire e non si fa nulla». Lorenzo Del Boca Sotto accusa le analisi dell'Usi La Regione dispone nuovi controlli • ....imi»-»- ' ^i*z**£ La spiaggia di Arenzano dove è stato trovato cromo nella sabbia. Sopra la Stoppani di Cogoleto

Persone citate: Federico Bruzzone, Lerone, Ponente, Stefano Porcù, Stoppani