«Scalfaro, ora pensa a mio figlio»

«Scalfaro, ora pensa a mio figlio» «Scalfaro, ora pensa a mio figlio» Il padre di Cortellezzi: di lui ho solo un orecchio IL PRIGIONIERO DIMENTICATO COMPLIMENTI al capo della polizia Parisi, al neo ministro dell'Interno Mancino e ai magistrati della Sardegna per la liberazione del piccolo Farouk. Voglio ricordare a questi signori che esiste, o esisteva, anche mio figlio: si chiama Andrea, Andrea Cortellezzi, ed è stato sequestrato il 17 febbraio dell'89. Aveva 21 anni». A Tradate, nella villetta di mattoni rossi l'ingegner Pierluigi Cortellezzi aspetta da oltre tre anni, il suo ragazzo è il «fantasma» più vecchio nell'Italia tragica dei sequestri. Lo danno per morto, come Mirella Silocchi, e qualche settimana fa il procuratore di Locri ha fatto lavorare invano le ruspe nella piana di Gioia Tauro, dopo che un uomo della 'ndrangheta aveva detto di cercare là le ossa del giovane varesino. Le lenzuola di Zavoli per Farouk appese ai balconi di tutta Italia, un esercito di giornalisti e tv in Costa Smeralda, la rincorsa allo scoop ad ogni costo, la liberazione con il giallo di Mesina. Come sta vivendo tutto questo? Sono contento per i Kassam e per me. Ciò che è accaduto in Sardegna dimostra che ho sempre avuto ragione: la linea dura è inutile, stupida e non vale sempre neppure per il governo. Lo Stato ha bisogno di portare davanti alle televisioni la faccia del sequestrato. Vuole avere dalla sua l'opinione pubblica, soprattutto quan- do questa è stata sollecitata a muoversi con iniziative di grande presa sociale. Deve poter dire alla gente: eccolo qui il ragazzo che era prigioniero dei banditi, lo abbiamo restituito alla sua famiglia perché siamo bravissimi. Che la verità è un'altra lo sa la gente come me, gente che ha sofferto come Angela Casella, Celadon o che soffre come il marito della Si¬ locchi, i Medici, la moglie di Conocchiella. Parole durissime, eppure lei due anni fa aveva lanciato un appello alle istituzioni. «Aiutatemi», aveva detto, mentre davanti alla sua casa sfilavano quindicimila studenti. E' vero, ma il sequestro di mio figlio allo Stato non rende. Rappresenta una sconfitta, quindi meglio dimenticarlo. A Roma posseggono una capacità straordinaria a salire sul carro dei vincitori e il caso di Farouk Kassam era l'ideale per fare bella figura. C'era la vera Anonima, la storia del banditismo sardo, un bimbo straniero, uomini di cultura e vip che si sono mossi in suo favore. Il ministro Andò non ha esitato a mandare l'Esercito, figuriamoci se si spostano i soldati per quel disgraziato del Cortellezzi o di altri poveri diavoli. Mesina? L'ex ergastolano ha fatto la sua parte, ma adesso le vedrà brutte, ci scommetto. La linea dura tornerà in prima pagina e lui finirà sotto inchiesta. Si è stancato di correre appresso ai politici? No, ho chiesto aiuto a tutti, ma senza risultati. Non sanno nemmeno dirmi se la banda che mi ha portato via Andrea è lombarda, calabrese, sarda o mista. Mi sono affidato alle istituzioni dieci minuti dopo la scomparsa di mio figlio e mi hanno legato le mani. Dovevo fare tutto da solo, in segreto. Non mi arrendo. Conosco abbastanza bene Scalfaro, sta qui, a pochi chilometri. Andrò da lui. Che cosa chiede al presidente della Repubblica? In una cella frigorifera dell'istituto di medicina legale di Varese c'è l'orecchio sinistro di Andrea. Dopo le analisi mi hanno detto che è stato tagliato in verticale, con un paio di forbici. E' tutto quello che è tornato a casa di lui. Chiedo a Scalfaro di adoperarsi per farmi restituire il resto di mio figlio. Qual è stato l'ultimo contatto con i sequestratori? Ad agosto saranno tre anni di silenzio. L'ultima volta mi hanno mandato due fotografie e una lettera. Ho ricevuto in tutto 24 telefonate, sempre dallo stesso uomo. Saprei riconoscerne la voce anche se mi parlasse alle spalle, da molto lontano. Il mio telefono è sotto controllo, mai avuto notizia di qualche risultato apprezzabile. Si sente un dimenticato? Dallo Stato sì, nella maniera più completa. Dalla gente no. Continuano ad arrivare lettere di solidarietà, c'è chi offre soldi, chi un semplice ma importante conforto. Alla manifestazione per Andrea lei criticò gli striscioni della Lega lombarda contro i meridionali. Ha cambiato idea? No e non ho dato il mio voto a Bossi. Respingo la convinzione che tutti i sequestratori siano del Sud. Lavoro nell'edilizia, ho conosciuto tanti muratori meridionali che hanno fatto strada in maniera pulita, onesta. Ho fra di loro molti amici. Crede che Andrea sia ancora vivo? Un padre non può dire che suo figlio è morto. Dario Cresto-Dina «Da tre anni non ho più notizie Voglio almeno il suo corpo» \ 11 Pierluigi Cortellezzi Andrea Cortellezzi, avrebbe 25 anni

Luoghi citati: Gioia Tauro, Italia, Locri, Roma, Sardegna, Tradate, Varese