Jurij Gagarin, in orbita col fiatone

Jurij Gagarin, in orbita col fiatone Dopo l'apertura degli archivi segreti, la tv russa conferma che il volo avvenne davvero Jurij Gagarin, in orbita col fiatone Per sei minuti si bloccò la valvola dell'ossigeno MOSCA DAL NOSTRO INVIATO Jurij Gagarin volò davvero nello spazio quel 12 aprile 1961 - tutti i dubbi sono ora fugati dai documenti ritr vati negli archivi ma rischi' ■ di rimanerci soffocato. Doman: la tv russa manderà in onda u . servizio speciale sui fascicoli <ipc rionali» dei nomi d'oro della «nomenklatura» sovietica, a partire dall'Ottobre 1917. Tutto sulla loro vita pubblica e privata, ghiottonerie che gli storici e i perversi di tutto il mondo non finiranno più di centellinare nei decenni a venire. Di Gagarin è stato trovato addirittura un fonogramma, una registrazione della sua voce mentre parla davanti alla commissione di Stato incaricata di raccogliere la documentazione relativa allo storico volo nel cosmo. Era il giorno dopo l'atterraggio, il 13 aprile, e Gagarin racconta - è il caso di dire col fiatone - come l'ha scampata. Parte il razzo alle 9,07 e la navicella arriva in orbita. Tutti, a terra, esultano pensando a cosa dirà il mondo. Il volo deve durare 108 minuti. E così sarà, in effetti. Ma il primo cosmonauta, chiuso nella cabina, non riesce proprio a rallegrarsi. Almeno non nei primi sei minuti. Non si è aperta la valvola dell'ossigeno. E lui sta proprio soffocando. Sei lunghi, interminabili minuti senza poter tirare il fiato, senza nessuna speranza di aiuto, mentre la micidiale pressione dell'ascesa ti comprime i polmoni e ti schiaccia contro il sedile. Roba da infarto. Non fosse stato per gli allenamenti in apnea, per il fisico di ferro, per i nervi d'acciaio, sarebbe morto come un topo nella stiva di una nave che affonda. Poi, per fortu¬ na sua e di Nikita Krusciov, la valvola si apre. Gagarin racconta davanti ai commissari. La sua voce è pacata, perfino solenne. I sovietici hanno ascoltato mille volte il suo primo messaggio dallo spazio. Ma bisognerebbe trovare ora le sue grida d'allarme, che sono rimaste registrate anch'esse su qualche nastro nascosto in altri archivi. Quella voce, rotta dalla paura, non l'hanno mai sentita. Così come non hanno mai saputo niente della vita privata dei loro leaders. La tv li farà felici. Tra le altre cose racconterà il travolgente amore tra Alessandra Kollontai, la bella diplomatica dei tempi di Lenin, e il leader dei marinai rivoluzionari del Baltico, Dybenko. Lui figlio di contadini e, come di regola, incolto, lei che era nobile e camminava nei saloni della corte di San Pietroburgo. Dopo «l'asta degli scapoli», svoltasi con grande successo a Mosca nei giorni scorsi, comincia il Festival del voyeurismo. Giuliette Chiesa Jurij Gagarin. Il suo volo nello spazio del 12 aprile 1961 durò 108 minuti. La tv russa ha scoperto che rischiò di trasformarsi in tragedia

Persone citate: Alessandra Kollontai, Gagarin, Giuliette Chiesa, Jurij Gagarin, Lenin, Nikita Krusciov

Luoghi citati: Mosca, San Pietroburgo