Quando sulla malattia del Papa indaga anche Sherlock Holmes

Quando sulla malattia del Papa indaga anche Sherlock Holmes Quando sulla malattia del Papa indaga anche Sherlock Holmes PONTEFICI E MISTERI MALATTIA e mistero. Il bisturi del medico e la lente di Sherlock Holmes. Si sfogliano le biografie dei Papi e si scopre che il bollettino della salute finisce spesso nella trama di un giallo. Veleni, morti sospette, cadaveri eccellenti. Alessandro VI Borgia, 18 agosto 1503: tramonto di fuoco, gran tavolata all'aperto alla periferia di Roma, profumo di salse e selvaggina allo spiedo, grandi bevute, grida di allegria per il papa dai mille vizi. Pochi giorni, e il Borgia passa a miglior vita. Veleno di qualche nemico, o più semplicemente, malaria dovuta alla puntura di qualche zanzara? «Non cominciamo con la dietrologia», taglia corto padre Nazareno Fabbretti, autore di una storia dei Papi, I vescovi di Roma (Edizioni Paoline). E il cardinale Silvio Oddi: «Romanzi sui Papi ne sono stati scritti tanti, ma quella delle malattie misteriose, dei gialli, è una storia che va ridimensionata». Perché? «Perché di accertato, di storico, non c'è quasi nulla». Eppure molti sono stati i Papi colpiti da malattia... «Malanni comuni a tutti gli uomini - aggiunge Fabbretti - che nella millenaria storia della Chiesa si sono inseriti in una trama di preoccupazioni per le eresie, i barbari che premevano, i nemici che tramavano». Papa Pelagio II morì di peste, Clemente XII se ne andò dopo otto anni di cecità quasi totale, Pio VIII fu straziato dalla gotta. Ma anche le preoccupazioni hanno avuto il loro peso: San Pio X crollò nel 1914 sotto l'incubo della prima guerra mondiale; Pio XI ebbe una sorta di pre-infarto dovendo affrontare la denuncia dei Patti Lateranensi. Il primo Papa a parlare della propria morte in pubblico, fu Giovanni XXIII. Era malato di tumore e volendo rassicurare fedeli e familiari disse parlando al microfono: «Questo letto è un altare». Padre Carlo Cremona, autore di una biografia su Paolo VI. lo ricorda piegato dall'angoscia poco prima della morte: «Non riusciva a darsi pace perché Dio non aveva esaudito il suo appello di salvezza per l'onorevole Moro allora in mano alle Brigate Rosse. Durante un ritiro spirituale aveva scritto Pensiero alla morte, dove diceva: chiudo gli occhi su queste terra dolorosa, drammatica e magnifica». Papi malati. Come morì Alessandro VI Borgia? «Di malaria risponde lo scrittore Vittorio Messori -. Volle sfidare le zanzare delle paludi Pontine e ci rimase. Lo ha dimostrato in modo inequivocabile lo storico tedesco Ludwig von Pastor che scrisse la sua Storia dei papi dalla fine del Medioevo, consultando gli archivi della Santa Sede». I Pontefici del Rinascimento mangiavano troppi farinacei e soffrivano di gotta, quelli dei secoli successivi soffrirono di febbri malariche, Leone XIII morì dopo i 90 anni e forse aveva un po' di arteriosclerosi. C'é lo zampino della Provvidenza nelle sof- ferenze dei Pontefici? Messori ne è convinto: «I Papi sono stati generalmente preservati dalla pazzia. Non mi vengono in mente episodi di Pontefici malati di mente, cioè di Pontefici che a un certo punto della storia della Chiesa decidono di proclamare un dogma in contrasto con la verità del cattolicesimo. Merito dello Spirito Santo». Eppure le malattie sospette sono una costante: si legge che Leone X morì d'infarto o avvelenato, che Benedetto XI fu soppresso con una piatto di fichi secchi. «Se ne leggono tante. Ma in questo caso ha ragione padre Fabbretti: le dietrologie si sprecano». E' anche vero però che nel Medioevo e nel Rinascimento, non esisteva la medicina legale. Come si poteva riconoscere una «malattia» sospetta? «Giusto - risponde Messori -. Alcuni decessi potevano far pensare a dei misteri. E infatti il diritto canonico, per fugare i sospetti di morte violenta, aveva sempre preteso che le salme dei Papi fossero esposte per un certo periodo di tempo alla pietà dei fedeli: il colore o le tracce di eventuali veleni o violenze, sarebbero stati visibili». Come sceglievano i Papi i loro medici? «Nel Rinascimento l'archiatra pontificio era principalmente un ebreo. Gli ebrei avevano fama di ottimi medici e i Papi, che tenevano molto alla salute, chiudevano un occhio sulla diversa fede religiosa e sceglievano i loro uomini di fiducia nel ghetto». Fu misteriosa la malattia di Papa Luciani? «Soffriva di cuore prima ancora di arrivare a San Pietro. Era un ottimo vescovo: ma quando passò dalla parrocchia alla Chiesa Universale, non riuscì a reggere l'emozione». Mauro Anselmo Sopra Albino Luciani Sopra, Albino Luciani Giovanni Paolo I Giuseppe Sarto Papa Pio X (a sinistra) Papa Alessandro VI Borgia (a sinistra): morì nel 1503 per avvelenamento o per la puntura di una zanzara?

Luoghi citati: Roma, San Pio