Ai torinesi la casa costerà 143 miliardi

Le protesi? Un bene di lusso Odontotecnici Le protesi? Un bene di lusso Odontotecnici all'attacco, con un programma di intenti e di interventi. Si lamentano dell'ignoranza della gente che non conosce la loro professione, preparano una campagna di propaganda. E si chiamano a raccoltici Ieri ail'Hotel Diplomatic in via Cernaia c'è stato un incontro organizzato dall'Antlo, l'Associazione nazionale titolari di laboratorio odontotecnico. Il presidente regionale Marco Castagno ha parlato di «aria di crisi nella produzione e nel lavoro: le protesi sono purtroppo ancora un bene di lusso». Ma la «crisi» è anche di immagine. I numerosi casi di cronaca, anche recentissimi, di odontotecnici che si spacciano per dentisti creano alla categoria non pochi problemi. «E l'ignoranza su ciò che siamo e che facciamo peggiora le cose. Alcuni - dice Castagno - credono che i nostri strumenti siano ancora il chiodo e lo scalpellino. La tecnologia invece ha fatto passi da gigante, noi usiamo tecniche raffinatissime». Ma la gente non lo sa. Un questionario distribuito dall'Antlo in due città-campione (Asti e Cosenza) dimostra che soltanto il 16,6% degli intervistati a Cosenza e il 21,7% ad Asti ha una corretta conoscenza della professione. L'82% e il 78% sa che è l'odontotecnico a costruire la protesi, ma solo il 53% e il 64,5% afferma che per legge è il dentista a curare la bocca e a prepararla alla protesi. «Quest'ignoranza è assurda. Qualcosa deve cambiare», dice Castagno. La categoria si lamenta che a regolamentare la professione sia ancora un decreto del '28, firmato dal re e da Mussolini. «Rifacendosi - spiega Castagno - al livello di conoscenze tecniche, di aUqra,tla legge non ci dà alcuna possibilità di èssere presenti e complementari all'attività del dentista. L'odontotecnico, al contrario, dovrebbe lavorare nello studio, al suo fianco. Per fare bene una protesi è infatti molto importante studiare dal vivo la bocca e anche la faccia di chi la porterà». Anche il decreto del ministro Misasi, che ha prolungato la scuola professionale da quattro a cinque anni, non ha soddisfatto nessuno. «Noi vorremmo un albo di categoria - spiega il presidente Castagno - con uno scoglio istituzionale prima di cominciare la professione: o un praticantato o un ulteriore corso di formazione, simile alla laurea breve». Il cammino è ancora lungo. L'associazione, intanto, ha presentato un programma di appuntamenti culturali per il prossimo anno - incontri con le aziende e convegni - rivolto anche a una promozione della categoria. A ottobre verrà organizzata una mostra agli Antichi Chiostri: il titolo, «La storia dell'odontotecnico e la sua evoluzione». Cristina Caccia

Persone citate: Castagno, Cristina Caccia, Marco Castagno, Misasi, Mussolini

Luoghi citati: Asti, Cosenza