E Rosi ebbe in regalo la vittoria

E Rosi ebbe in regalo la vittoria PUGILATO A Montecarlo, tra le proteste, batte il francese Dele e conserva il titolo iridato E Rosi ebbe in regalo la vittoria Resta campione grazie a due giudici compiacenti MONTECARLO DAL NOSTRO INVIATO Chi ha mai detto che il 13 non porta fortuna? Il terribile vecchio Gianfranco Rosi ha vinto grazie alla compiacente indulgenza dei giudici la sua tredicesima sfida mondiale dopo un match caotico, disordinato, convulso che sul ring il nostro campione aveva indiscutibilmente perduto. Uno sconcertante verdetto a maggioranza vibratamente contestato dal pubblico di Montecarlo ha premiato oltre i suoi meriti il veterano umbro penalizzando ingiustamente il franco-guadalupano Gilbert Dele che sia pur senza mostrarsi un fuoriclasse aveva fatto più che abbastanza per meritarsi il successo. Due punti a favore di Rosi per il giudice tedesco Mohmert (116-114), addirittura cinque per l'inglese O'Neill (116-111), solo il danese Hansen in minoranza ha visto giusto attribuendo la vittoria a Dele per tre punti (114-111). Sul nostro cartellino, pur cercando di essere generosi con il nostro senatore, abbiamo visto Rosi sotto di quattro punti dopo aver ceduto nettamente all'avversario sia sul piano fisico che su quello tattico senza mai riuscire ad imporre il suo controllo al combattimento e gettando un po' di fumo negli occhi agli osservatori soltanto con i generosi disperati tentativi di controffensiva nelle ultime riprese. Di fronte a un avversario portato a disunirsi se pressato da vicino Rosi avrebbe dovuto assumere l'iniziativa ed imporre al match un ritmo che impedisse a Dele di ragionare. Il pugile umbro invece non è mai riuscito a trovare gambe e misura nei colpi indispensabili per fronteggiare la maggior po- tenza del francese. Ed i suoi colpi isolati da lontano lo lasciavano sovente scoperto di fronte al saettante sinistro di Dele. Nelle frequenti occasioni in cui lo sfidante riusciva a metterlo in difficoltà (Rosi ha subito un conteggio nella terza ripresa) il nostro campione si è arrangiato col mestiere e con molte, iroppe scorrettezze di cui noi abbiamo tenuto conto e sono state invece ignorate dai giudici. Nemmeno una ferita sotto l'occhio sinistro riportata da Dele nella seconda ripresa è riuscita ad aprire uno spiraglio favorevole al campione. Rosi ha continuato a cercare il bandolo del match che, pur mantenendosi teso dal punto di vista emozionale, si è fatto via sempre più brutto. La meravigliosa storia di «nonno» Rosi continua dunque sia pure almeno stavolta senza il conforto del consenso generale e grazie ad uno scippo che tutta Italia ha potuto vedere in tv. Ma il vecchio campione ora deve riflettere: la ruggine si è fatta sentire, non è detto che un Rosi così stanco possa avere ancora un futuro. Nel contorno alla sfida RosiDele è stato visto all'opera un altro campione del mondo, lo statunitense Orlando Canizales, detentore del titolo dei pesi gallo IBF di cui si era parlato come possibile avversario del nostro Belcastro. Canizales ha confermato le sue eccellenti qualità di picchiatore ricco di fantasia bombardando per otto riprese un mostro di stoicismo e di resistenza fisica come il connazionale Ramos, già dignitoso rivale di Maurizio Stecca. Il texano si è arreso soltanto a pochi secondi dal termine del match per un terribile gancio sinistro allo stomaco che lo ha mandato al tappeto per il conto totale. Con la forzata rinuncia alla rischiosissima sfida in sostanza Belcastro ha perso una buona borsa ma ci ha guadagnato in salute. Di scena, ma senza fortuna, anche un pugile italiano, il peso welter Riotta, battuto per ferita alla sesta ripresa dal negro francese Bafounta. Gianni Pignata Gianfranco Rosi è diventato il «grande vecchio» della boxe italiana. A quasi 35 anni (li compirà il 5 agosto) sogna ancora due grandi difese del titolo iridato

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