Nonno Rosi contro Dele per rinviare la pensione

Nonno Rosi contro Dele per rinviare la pensione A Montecarlo per il titolo medi junior Ibf Nonno Rosi contro Dele per rinviare la pensione MONTECARLO DAL NOSTRO INVIATO Il traballante edificio del pugilato italiano professionistico, sprofondato in una crisi che sembra irreversibile, si è retto nelle ultime due stagioni su un poker di senatori, su qualche mezza figura trovatasi alla ribalta quasi per caso e su un giovane come l'olimpionico di Seul Parisi di belle speranze ma di testa balzana. Tre settimane fa questo poker è diventato un tris dopo la dignitosa uscita di scena di Oliva. Dei tre superstiti uno, Damiani, sta ancora sfogliando la margherita in attesa di riacciuffare, se già non è troppo tardi, quell'occasione mondiale sfumata quando un infortunio alla caviglia gli impedì di affrontare Holyfield. Il secondo, Kalambay, 36 anni, cerca anche lui l'ultima chance mondiale prima di andare in pensione. Resta il più tenace e più coraggioso dei tre, Gianfranco Rosi, alla sua 13a battaglia mondiale un record per quello che conta il quale corre stasera il grosso ri- schio di trasformare il terzetto di senatori in una coppia. Sul ring dello stadio Louis II di Montecarlo il Gianfrancesco d'Assisi, come lo chiamano i suoi tifosi, mette in palio per la nona volta il titolo mondiale dei pesi medi junior versione Ibf affrontando un bruttissimo cliente, il guadalupano di nazionalità francese Gilbert Dele. E' un picchiatore dal record impressionante, 22 ko su 31 vittorie, una sola sconfitta per kot. Ha il vantaggio dell'età e quello di combattere in casa, concesso che il Principato di Monaco possa essere considerato casa sua. Se Montecarlo non è proprio casa di Dele lo è comunque di Michel Akariès, l'organizzatore francese che fiancheggia Renzo Spagnoli nell'allestimento di questo campionato del mondo. La Francia, soprattutto per merito di Akariès, sta vivendo un momento pugilistico piuttosto brillante con una corona mondiale, quella del massimo-leggero Wamba e ben sei titoli europei. Rosi non crede alla cabala, anche se a modo suo è piuttosto superstizioso. Questo è il suo campionato mondiale numero 13, come si è detto, e il campione conta di superarlo e magari di insistere ancora facendo una puntatina nella più prestigiosa categoria dei pesi medi. L'età non conta. Rosi riesce ancora, sulla soglia dei 35 anni, ad offrire il meglio di se stesso grazie ad uno spirito di sacrificio che lo aiuta ad ottenere dal suo fisico prestazioni atletiche non facili neppure con dieci anni di meno. Dele ha il pugno che pizzica, la sua scherma è apprezzabile, ma è meno veloce di Rosi sulle gambe e nel confronto con un pugile a moto perpetuo come Winnie Pazienza, che gli tolse l'anno scorso il titolo Wba, mise in mostra un certo affaticamento atletico che Rosi potrebbe sfruttare. Il nostro senatore si è presentato a Montecarlo con una nuova maglietta - le cambia ad ogni mondiale - che reca la scritta «I am the world», io sono il mondo. Domani chissà, anche se è giusto avere ancora fiducia in lui. Gianni Pignata IL CAMPIONE Gianfranco Rosi, 35 anni, è nato ad Assisi ed è professionista dal 1979. Ha disputato sinora 12 sfide mondiali. Ha un record di 58 incontri: 55 vittorie (21 prima del limite), due sconfitte per ko ed una per ferita. LO SFIDANTE Gilbert Dele, sfidante, 31 anni, nato nella Guadalupa e naturalizzato francese. E' professionista dal 1986. Vanta un record di 33 incontri con 31 vittorie (22 prima del limite), un pareggio ed una sconfitta per kot. Nonno Rosi contro Dele per rinviare la pensione A Montecarlo per il titolo medi junior Ibf Nonno Rosi contro Dele per rinviare la pensione MONTECARLO DAL NOSTRO INVIATO Il traballante edificio del pugilato italiano professionistico, sprofondato in una crisi che sembra irreversibile, si è retto nelle ultime due stagioni su un poker di senatori, su qualche mezza figura trovatasi alla ribalta quasi per caso e su un giovane come l'olimpionico di Seul Parisi di belle speranze ma di testa balzana. Tre settimane fa questo poker è diventato un tris dopo la dignitosa uscita di scena di Oliva. Dei tre superstiti uno, Damiani, sta ancora sfogliando la margherita in attesa di riacciuffare, se già non è troppo tardi, quell'occasione mondiale sfumata quando un infortunio alla caviglia gli impedì di affrontare Holyfield. Il secondo, Kalambay, 36 anni, cerca anche lui l'ultima chance mondiale prima di andare in pensione. Resta il più tenace e più coraggioso dei tre, Gianfranco Rosi, alla sua 13a battaglia mondiale un record per quello che conta il quale corre stasera il grosso ri- schio di trasformare il terzetto di senatori in una coppia. Sul ring dello stadio Louis II di Montecarlo il Gianfrancesco d'Assisi, come lo chiamano i suoi tifosi, mette in palio per la nona volta il titolo mondiale dei pesi medi junior versione Ibf affrontando un bruttissimo cliente, il guadalupano di nazionalità francese Gilbert Dele. E' un picchiatore dal record impressionante, 22 ko su 31 vittorie, una sola sconfitta per kot. Ha il vantaggio dell'età e quello di combattere in casa, concesso che il Principato di Monaco possa essere considerato casa sua. Se Montecarlo non è proprio casa di Dele lo è comunque di Michel Akariès, l'organizzatore francese che fiancheggia Renzo Spagnoli nell'allestimento di questo campionato del mondo. La Francia, soprattutto per merito di Akariès, sta vivendo un momento pugilistico piuttosto brillante con una corona mondiale, quella del massimo-leggero Wamba e ben sei titoli europei. Rosi non crede alla cabala, anche se a modo suo è piuttosto superstizioso. Questo è il suo campionato mondiale numero 13, come si è detto, e il campione conta di superarlo e magari di insistere ancora facendo una puntatina nella più prestigiosa categoria dei pesi medi. L'età non conta. Rosi riesce ancora, sulla soglia dei 35 anni, ad offrire il meglio di se stesso grazie ad uno spirito di sacrificio che lo aiuta ad ottenere dal suo fisico prestazioni atletiche non facili neppure con dieci anni di meno. Dele ha il pugno che pizzica, la sua scherma è apprezzabile, ma è meno veloce di Rosi sulle gambe e nel confronto con un pugile a moto perpetuo come Winnie Pazienza, che gli tolse l'anno scorso il titolo Wba, mise in mostra un certo affaticamento atletico che Rosi potrebbe sfruttare. Il nostro senatore si è presentato a Montecarlo con una nuova maglietta - le cambia ad ogni mondiale - che reca la scritta «I am the world», io sono il mondo. Domani chissà, anche se è giusto avere ancora fiducia in lui. Gianni Pignata IL CAMPIONE Gianfranco Rosi, 35 anni, è nato ad Assisi ed è professionista dal 1979. Ha disputato sinora 12 sfide mondiali. Ha un record di 58 incontri: 55 vittorie (21 prima del limite), due sconfitte per ko ed una per ferita. LO SFIDANTE Gilbert Dele, sfidante, 31 anni, nato nella Guadalupa e naturalizzato francese. E' professionista dal 1986. Vanta un record di 33 incontri con 31 vittorie (22 prima del limite), un pareggio ed una sconfitta per kot.

Luoghi citati: Assisi, Francia, Guadalupa, Montecarlo, Principato Di Monaco