Un'Olimpica con le gambe dure

Un'Olimpica con le gambe dure AMICHEVOLE A BRESCIA Solo 233 paganti per il faticoso 1-1 della nazionale di Maldini contro l'Egitto Un'Olimpica con le gambe dure E Sacchi in tribuna: prenderò con me Alberimi Y 1 BRESCIA DAL NOSTRO INVIATO L'Olimpica di Cesare Maldini è sulla buona strada... Non è ironia, dopo il faticato pareggio contro l'Egitto, se l'esperienza conforta. A quattordici giorni dalla prima partita dei Giochi, contro gli Stati Uniti a Barcellona, la squadra è stracotta dopo i carichi di lavoro sostenuti a Pinzolo nella fase più pesante. E' quanto accadde al gruppo di Bearzot in imminenza di Spagna '82, a questo punto della preparazione. Il post-campionato è tradizionalmente duro per i nostri calciatori, e questi ragazzi hanno pure nelle gambe l'Europeo Under 21, vinto. Così l'Egitto (che alle Olimpiadi sarà nel girone di Spagna, Colombia e Qatar) ha fatto ieri a Brescia, dove i giovani azzurri hanno raccattato neppure mille spettatori, una buonissima figura. Veloci, combattivi, interpreti di quel calcio ormai in disuso nei nostri club (il sistema di gioco che sembra così difficile, che invece sfrutta la larghezza del campo con le ah oppure i terzini all'attacco) gli egiziani hanno fatto ballare a lungo i nostri andando molto più spesso al tiro. E passando in vantaggio all'80' con il rigore di Sadek dopo il fallo di Matrecano su Eid. In risposta al gol avversario, una traversa di Sordo, le urla di Maldini, il colpo di testa perentorio di Luzardi che ha fruttato il pareggio a due minuti dalla fine. Maldini si è arrabbiato un poco, durante il match, ma tutto sommato è fiducioso. Contro i giapponesi lo scorso lunedì le gambe azzurre erano ancora più legnose. Ma anche ieri la linea di centrocampo con (da destra) Albertini, Corini e Marcolin ha sofferto non poco e la difesa con Baggio a destra e Verga libero è stata saltata più volte, o meglio aggirata dalla già descritta vecchia maniera degli ospiti. Le gambe dei nostri dovrebbero andare a posto nei giorni che mancano a Barcellona. Ieri in attacco si è visto poco, e il cambio MelliMuzzi a fianco di Buso non ha migliorato la situazione. Si spera insomma, soprattutto, nell'eliminazione delle tossine. L'Olimpica chiude stamane a Brescia la prima fase pre-Barcellona. Liberi tutti da mezzogiorno e ritrovo lunedì a Marino dove la preparazione sarà fatta di richiami e di scioltezza. Ci saranno anche il presidente Matarrese e Sacchi nello stadio dell'Espanol. Il et azzurro era ieri a Brescia. Ha tenuto a precisare che Olimpica e Under 21 saranno sempre nelle sue attenzioni, ma che Cesare Maldini avrà la piena autonomia tattica. Il settore nazionali non si uniformerà quindi alla zona del suo capo. Sacchi spiega: «Esigo e concedo rispetto, raccolgo impressioni ma non ho preclusioni. Non desidero cambiare la testa a nessuno. Un elemento che gioca in modi diversi (dalla zona, ndr) può essere egualmente utile alla nazionale maggiore». Sacchi ha ammesso che, se la sua squadra non avrà mai il numero chiuso, dalle prossime convocazioni comunque il cerchio si stringerà a scelte più mirate. A Maldini strapperà comunque Albertini: «Ci conto moltissimo». Avrà anche Vialli, del quale si parla di un ginocchio «alla Gulht» tanto che la Juve è già in ansia? «Con Gianluca ho parlato l'altro giorno. Mi ha detto, mister ti saluto, sto benissimo, vado al mare. Non mi è parso preoccupato, anzi era allegro e pimpante». Da Sacchi un occhio all'Olimpica ed ancora riflessioni sul¬ l'Europeo: «Ha vinto la squadra che tecnicamente aveva meno delle altre, perché ha fatto vedere un gioco a disposizione degli uomini e non il contrario. Quello danese è stato un gruppo con motivazioni straordinarie e una grande condizione psicofisica». Il commissario tecnico azzurro attraverso l'elogio dei danesi tira acqua al mulino delle proprie convinzioni. E la Scozia, avversaria nel girone premondiale degli azzurri maggiori? «Non prendetelo come un abbi anticipato, ma è una formazione dai valori tecnici non straordinari ma con giocatori che del football tattico sanno tutto. Il loro tecnico, Roxburg, è un maestro del calcio mondiale». Bruno Perucca Un olandese di 24 anni ha percorso 2000 km a piedi in 58 giorni, dal suo paesello a Barcellona, dove - sue parole - la vista del caro stadio olimpico gli ha fatto sparire il dolore ai piedi. E dire che da noi, in Italia, la vista degli stadi cari fa invece venire male al cuore e alla testa. Italia: Antonioli (46' Perazzi), Bonomi (62' Luzardi), Favelli (55' Rossini), D. Baggio, Matrecano, Verga, Melli (46' Muzzi), Albertini, Buso (75' Ferrante), Corini (71' Sordo), Marcolin (67' Orlando). Egitto: El Sayed, Ahmed, El Sayl, Hassin, Sakr, El Hadidy, Shirif (75' Mostafa), Gadala, Mohamed, Eid (59' Jassel), Salah (73' Sadek). Arbitro: Grabher (Austria). Reti: 80' Sadek (rigore); 88' Luzardi. Ammoniti: 12' Sakr; 79' Sadek. Spettatori paganti: 233. Incasso: 4.220.000 Un'Olimpica con le gambe dure AMICHEVOLE A BRESCIA Solo 233 paganti per il faticoso 1-1 della nazionale di Maldini contro l'Egitto Un'Olimpica con le gambe dure E Sacchi in tribuna: prenderò con me Alberimi Y 1 BRESCIA DAL NOSTRO INVIATO L'Olimpica di Cesare Maldini è sulla buona strada... Non è ironia, dopo il faticato pareggio contro l'Egitto, se l'esperienza conforta. A quattordici giorni dalla prima partita dei Giochi, contro gli Stati Uniti a Barcellona, la squadra è stracotta dopo i carichi di lavoro sostenuti a Pinzolo nella fase più pesante. E' quanto accadde al gruppo di Bearzot in imminenza di Spagna '82, a questo punto della preparazione. Il post-campionato è tradizionalmente duro per i nostri calciatori, e questi ragazzi hanno pure nelle gambe l'Europeo Under 21, vinto. Così l'Egitto (che alle Olimpiadi sarà nel girone di Spagna, Colombia e Qatar) ha fatto ieri a Brescia, dove i giovani azzurri hanno raccattato neppure mille spettatori, una buonissima figura. Veloci, combattivi, interpreti di quel calcio ormai in disuso nei nostri club (il sistema di gioco che sembra così difficile, che invece sfrutta la larghezza del campo con le ah oppure i terzini all'attacco) gli egiziani hanno fatto ballare a lungo i nostri andando molto più spesso al tiro. E passando in vantaggio all'80' con il rigore di Sadek dopo il fallo di Matrecano su Eid. In risposta al gol avversario, una traversa di Sordo, le urla di Maldini, il colpo di testa perentorio di Luzardi che ha fruttato il pareggio a due minuti dalla fine. Maldini si è arrabbiato un poco, durante il match, ma tutto sommato è fiducioso. Contro i giapponesi lo scorso lunedì le gambe azzurre erano ancora più legnose. Ma anche ieri la linea di centrocampo con (da destra) Albertini, Corini e Marcolin ha sofferto non poco e la difesa con Baggio a destra e Verga libero è stata saltata più volte, o meglio aggirata dalla già descritta vecchia maniera degli ospiti. Le gambe dei nostri dovrebbero andare a posto nei giorni che mancano a Barcellona. Ieri in attacco si è visto poco, e il cambio MelliMuzzi a fianco di Buso non ha migliorato la situazione. Si spera insomma, soprattutto, nell'eliminazione delle tossine. L'Olimpica chiude stamane a Brescia la prima fase pre-Barcellona. Liberi tutti da mezzogiorno e ritrovo lunedì a Marino dove la preparazione sarà fatta di richiami e di scioltezza. Ci saranno anche il presidente Matarrese e Sacchi nello stadio dell'Espanol. Il et azzurro era ieri a Brescia. Ha tenuto a precisare che Olimpica e Under 21 saranno sempre nelle sue attenzioni, ma che Cesare Maldini avrà la piena autonomia tattica. Il settore nazionali non si uniformerà quindi alla zona del suo capo. Sacchi spiega: «Esigo e concedo rispetto, raccolgo impressioni ma non ho preclusioni. Non desidero cambiare la testa a nessuno. Un elemento che gioca in modi diversi (dalla zona, ndr) può essere egualmente utile alla nazionale maggiore». Sacchi ha ammesso che, se la sua squadra non avrà mai il numero chiuso, dalle prossime convocazioni comunque il cerchio si stringerà a scelte più mirate. A Maldini strapperà comunque Albertini: «Ci conto moltissimo». Avrà anche Vialli, del quale si parla di un ginocchio «alla Gulht» tanto che la Juve è già in ansia? «Con Gianluca ho parlato l'altro giorno. Mi ha detto, mister ti saluto, sto benissimo, vado al mare. Non mi è parso preoccupato, anzi era allegro e pimpante». Da Sacchi un occhio all'Olimpica ed ancora riflessioni sul¬ l'Europeo: «Ha vinto la squadra che tecnicamente aveva meno delle altre, perché ha fatto vedere un gioco a disposizione degli uomini e non il contrario. Quello danese è stato un gruppo con motivazioni straordinarie e una grande condizione psicofisica». Il commissario tecnico azzurro attraverso l'elogio dei danesi tira acqua al mulino delle proprie convinzioni. E la Scozia, avversaria nel girone premondiale degli azzurri maggiori? «Non prendetelo come un abbi anticipato, ma è una formazione dai valori tecnici non straordinari ma con giocatori che del football tattico sanno tutto. Il loro tecnico, Roxburg, è un maestro del calcio mondiale». Bruno Perucca Un olandese di 24 anni ha percorso 2000 km a piedi in 58 giorni, dal suo paesello a Barcellona, dove - sue parole - la vista del caro stadio olimpico gli ha fatto sparire il dolore ai piedi. E dire che da noi, in Italia, la vista degli stadi cari fa invece venire male al cuore e alla testa. Italia: Antonioli (46' Perazzi), Bonomi (62' Luzardi), Favelli (55' Rossini), D. Baggio, Matrecano, Verga, Melli (46' Muzzi), Albertini, Buso (75' Ferrante), Corini (71' Sordo), Marcolin (67' Orlando). Egitto: El Sayed, Ahmed, El Sayl, Hassin, Sakr, El Hadidy, Shirif (75' Mostafa), Gadala, Mohamed, Eid (59' Jassel), Salah (73' Sadek). Arbitro: Grabher (Austria). Reti: 80' Sadek (rigore); 88' Luzardi. Ammoniti: 12' Sakr; 79' Sadek. Spettatori paganti: 233. Incasso: 4.220.000